Al di là delle siepi, c’è un mercato che riemerge: quattro mesi duri, infernali, tra chiacchiericci e allusioni, soprattutto tra sale operatorie e faticosa rieducazione. Però è passata, è fatta, e ora rieccoli là che si allenano, a parte ma sorridenti: scusateli per il ritardo, ma certo non è dipeso da loro, da Miguel Angel Britos e da Marco Donadel, che adesso vanno di fretta e spingono, spingono, per esserci a gennaio. Sta per suonare la campanella, si riaprono le trattative, ma prima di lanciarsi nel bel mezzo del caos, un paio di domande sorgono spontanee: dove intervenire, come intervenire e perché intervenire? Il Napoli che va ha un organico abbondante, due uomini freschi per l’uso in fase di preparazione, e qualcuno eventualmente da sistemare: sull’uscio, con la valigia, c’è Leandro Rinaudo, centrale difensivo senza spazio, probabilmente anche Fideleff, però in prestito, e – forse – Mascara e Lucarelli.
OPZIONI FUTURE – Ma il mercato è un’opportunità per cominciare a progettare in direzione giugno 2012: dal Sud America, stavolta dall’Argentina, si sussurra ancora (ripetutamente) che Paulo Dybala (18) dell’Instituto de Cordoba ha più di qualche chance. Rientra nei parametri e nella filosofia, è una tentazione ma non una priorità. Resta ben fissato nella memoria Bruno Cortes (25 a marzo) del Botafogo, esterno sinistro di spinta, un brasiliano per niente atipico, dunque particolarmente propenso ad offendere, un po’ meno a difendere. Il Napoli l’ha seguito, l’ha inseguito, continuerà a farlo, per non aver dubbi sulla decisione da prendere. Laggiù son convinti che ci sia qualcosa in più di un contatto, quaggiù restano vaghi e un po’ distanti, però attenti alle evoluzioni del caso.
USATO SICURISSIMO – La teoria più diffusa, nei momenti meno propizi: squadra alla quale manca l’esperienza. Cristian Chivu ne ha e ad altissimi livelli e però ha pure un contratto da nababbo: nei pensieri sparsi di Riccardo Bigon, il rumeno c’è finito a più riprese e il sospetto – però a giugno, quando il centrale sarà libero a parametro zero – induce a ritenerlo sempre tra i papabili ad un ruolo. Bisognerà far coincidere vari interessi, soprattutto di natura economica-contrattuale, affinché ci siano margini. Il tempo è un galantuomo.
TOUR DE FRANCE – Rimane percorribile la Francia, perché il Tour di Bigon di metà ottobre ha prodotto cose buone, da riassaporare: nel Lens c’è il piccolo Hazard (18) che incanta, nonostante il cognome e la parentela impegnativa; nel Rennes va come un treno Kamal Issah Sissoko (19), un ghanese già censito. Ma l’Europa è altro: in Svizzera c’è Ricardo Rodriguez dello Zurigo (19) e in Spagna Jonathan Dos Santos (21) nel Barcellona B che inducono a qualche altro blitz. Se saranno famosi, nessuno può ancora dirlo: però val la pena di andare a spiarli un po’.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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