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Per Gargano è vicina la riconferma in azzurro. Diversi i destini di Dossena e Calaiò

NAPOLI – Work in progress: e intanto si riflette, si valuta l’organico, si redige la lista delle uscite. Il mercato ha anche il capitolo della partenza e Londra ha consentito di applicarsi in qualche ora «vuota» su quel che c’è, su quello che non serve, su ciò che invece è attualmente eccedenza e su chi – magari – potrebbe essere recuperato. La verità, talvoltà, sta nel mezzo, in quella fascia di terra in cui bisogna correre e industriarsi, lanciando il cuore oltre ogni ostacolo: Walter Gargano è un patrimonio societario, è pure un centrocampista atipico, dinamico come pochi, con la disponibilità al sacrificio compresa nel proprio codice genetico, e (ri)considerarlo è divenuto un dovere. La strategia di smaltimento è stata avviata, Fideleff è ormai un problema in meno (valigia pronta, rientro in Patria: al Tigre), Fernandez ha estimatori (il Catania in Italia, il Leverkusen in Germania) e poi si procederà ad altre operazioni, ma su Gargano il dibattito va avanti, tenendo in frigo le pressioni che arrivano dal Benfica.

EL MOTA – Un interditore con la capacità aerobica dell’uruguayano, con la sua ferocia agonistica, con la sua versatilità nel portare il pressing e nel recuperare palloni ha un’incidenza mica irrilevante e Gargano ha qualche chanches di restare – nonostante l’assenza in Inghilterra – per andare a completare il settore con Behrami, Dzemaili e Inler. L’addio è nell’aria per Donadel, l’arrivederci è possibile per Radosevic mentre su el mota si temporeggia, scrutando l’orizzonte e provando pure a ricostruire le condizioni ambientali ideali per un calciatore «bollato» per un equivoco.

L’ARCIERE – I gol servono a chiunque ed Emanuele Calaiò spera che bastino quelli segnati nella sua carriera: il Livorno ha insistito a lungo, prima di intuire che dietro quel no c’erano una serie di promesse già ricevute dal Palermo, dal Chievo. Però bisognerà restare sulla riva del mercato e osservare: deve cominciare il valzer sulle punte, insomma; poi ognuno lancerà le proprie frecce, l’arciere compreso.

VARIE – A Castelvolturno c’è traffico e qualcosa dovrà cambiare, per restare con ventitré calciatori (due per ogni ruolo e tre portieri): Uvini ha qualche chanches con la Dinamo Zagrabria, altrimenti andrà cercata una soluzione brasiliana; Dossena ha incrociato il proprio manager a Londra e avverte profumo d’Inghilterra. Work in progress, of course.

La Redazione

G.D.

Fonte: Corriere dello Sport

 

 

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