Quando varca le porte del ristorante «10 maggio 1987» ad accoglierlo c’è la signora Mary Bruscolotti, la lady della «mascella di Sassano», più noto ancora come «palo ’e fierro», l’azzurro più fedele con le sue 511 presenze tra campionato e coppe. «Mi è venuto un tuffo al cuore, quanti ricordi con Diego, Claudia, le bimbe e quel Napoli strepitoso che vinceva sempre», sibila. Peppe è lì che lo trascina nel locale portandolo sotto il braccio: varca la soglia del locale di Posillipo in compagnia di Stefano Ceci, Angelo Pisani e del fratello Hugo. La sorpresa lo attende all’interno: c’è Salvatore Carmando, il massaggiatore che Diego portò persino ai Mondiali messicani, talmente lo riteneva abile e affidabile. Un tavolo con poche prelibatezze: «Perché Diego ama le cose semplici: una caprese, con la mozzarella che ci ha portato un amico di Caserta e poi un piatto di spaghetti con le vongole. Ci ho messo tutto il mio cuore per prepararlo», racconta la signora Mary.
Casa Bruscolotti, negli anni d’oro, era il ritrovo degli azzurri. E la moglie del difensore era la regista delle serate trascorse nell’abitazione di via Petrarca: «L’ho conosciuto ad Arcidosso, in ritiro. È nata subito una bella amicizia. Poi ci riunivamo tutti a casa mia, cucinavo io e passavamo serate indimenticabili tutti insieme, con Diego e tutti gli altri: da noi la squadra cementò la sua amicizia». Un’amicizia che tiene ancora uniti Bruscolotti e Maradona. Peppe racconta la sua giornata con Dieguito: «Sono stato tra i pochi che sono potuti entrare nella sua stanza d’albergo. Non sono proprio così piccolo, eppure ho fatto fatica ad entrare nella hall: che entusiasmo, che euforia. Napoli non dimentica i grandi come Maradona».
Il pibe fu conquistato dalla sincerità e dalla lealtà di Bruscolotti: era un leader dello spogliatoio, gli consegnò la fascia di capitano. Diego gli rispose: «Ti farò vincere lo scudetto». «Abbiamo visto la partita insieme, non gli è piaciuto molto il modo di giocare del Napoli di adesso. Mi ripeteva: ”Peppe, ma questi non attaccano mai?”». Sorride ancora Bruscolotti. C’è tanta nostalgia nel suo sguardo. «Ha visto il campo di Udine e si è ricordato del gol di mano fatto sotto lo sguardo di Zico, lì al Friuli. È scoppiato a ridere, ricordando anche del gol all’Inghilterra». Nella stanza dell’hotel sul lungomare spunta anche Alessandro Siani. «Diego sognava di conoscerlo da una vita, e lui lo stesso. È stato un incontro esilarante. Siani mi è sembrato anche un po’ emozionato al cospetto del Pibe». Ore e ore trascorse sul filo dell’amarcord: «Che fine hanno fatto Garella e Renica?», mi ha chiesto a un certo punto. Poi la cena, nel suo locale a Posillipo. «Ieri sono andato in albergo a salutarlo. Gli ho portato un bel po’ di chili di mozzarelle. Ci siamo commossi. Mi ha promesso che a Napoli tornerà presto: vuole organizzare una partita i vecchi amici del Napoli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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