E’ finalmente scattato lo spirito di emulazione interno tanto atteso da Mazzarri. Il momento positivo che attraversa la squadra, quattro risultati utili consecutivi e secondo posto alle spalle alla Juve, nonché l’equivalenza di valore raggiunta in diversi ruoli tra un giocatore e l’altro, fanno sì che durante gli allenamenti ognuno cerca di spedire dei segnali convincenti al tecnico.
Il recupero lampo di Gamberini, grazie anche alle attenzioni dello staff sanitario, ne è un esempio. Ma anche la rabbia che ci sta mettendo Armero giorno dopo giorno. Idem per Mesto. Per non parlare della concorrenza che si è venuta a creare in attacco dopo la partenza di Vargas e l’arrivo di Calaiò. L’arciere smania. Vorrebbe entrare subito nella mischia e rendersi prezioso, magari tornando a realizzare i primi gol della nuova avventura. Ieri Calaiò ha centrato il bersaglio in allenamento e Pandev ha fatto altrettanto. Ma Insigne non è stato certo a guardare. Ha cercato di interpretare alla lettera i suggerimenti dell’allenatore ed a provare la conclusione personale quando gli capitava. Insomma, una corsa verso la conquista di una maglia da titolare, in difesa come in attacco. Solo a centrocampo, le scelte sembrano obbligate. Per rimpiazzare Behrami, squalificato, Mazzarri ha a disposizione due pedine, peraltro entrambi con trascorsi nel Parma: Blerim Dzemaili e Marco Donadel. Il primo, anche diffidato, sembra in vantaggio sull’ex viola non fosse altro perché ha già agito diverse volte in tandem con Inler, offre più garanzie di tenuta e scalpita per ricevere più spazio. Ma Donadel si tiene pronto per subentrare. Secondo il tecnico, il centrocampista è in forte crescita sul piano atletico e quanto prima sarà lanciato nella mischia. Resta, comunque, l’esigenza di dover arricchire il parco dei centrocampisti anche se per Mazzarri potrebbe essere adattato anche Mesto in caso di emergenza.
IN ATTACCO – Goran Pandev ieri è apparso decisamente più applicato nell’allenamento, tanto da centrare anche il bersaglio. Evidentemente comincia a temere la concorrenza. Alle sue spalle, scalpitano infatti sia Insigne che Calaiò. Ed è meglio darci dentro, avrà pensato il macedone. Intanto se Mazzarri dovesse decidere di cambiare la gara in corsa, i ricambi ci sono e sono più che affidabili: Armero, Insigne e Calaiò che al “Tardini” ha giocato a novembre con la maglia del Siena strappando uno zero a zero e mancando di un soffio la segnatura personale.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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