Il canottaggio italiano volta pagina. Attinge dal passato, attinge dalle vittorie nate dalla fatica, dal sudore, perché senza lavoro non si va da nessuna parte. Giuseppe Abbagnale ha fatto bingo. Non solo è il nuovo presidente della Federazione Italiana Canottaggio, ma ha anche un consiglio con tutta la sua squadra. Il due volte campione olimpico a Los Angeles 1984 e Seoul 1988 nel due con (argento a Barcellona 1992) e sette volte campione mondiale (2 argenti e 1 bronzo), ha battuto nell’assemblea di Pisa il presidente uscente Enrico Gandola per 11 voti (129-118). Con lui in consiglio siederanno Rossano Galtarossa (Veneto), Davide Tizzano (Campania), Marcello Scifoni (Lazio), Luigi Mario Italiano (Piemonte), Dario Crozzoli (Friuli Venezia Giulia), Andrea Vitale (Sicilia), Luciano Magistri (Lombardia). Uomini della sua squadra, uomini che rappresentano tutta l’Italia e che lo accompagneranno fino a Rio de Janeiro 2016. «È stata una gara bella, combattuta e leale – le prime parole del presidente Abbagnale – Grazie a Gandola per la lealtà che ha mostrato nel venire a stringermi la mano subito dopo la mia elezione. Io sarò il presidente di tutti: spero di far ricredere chi non mi ha votato. Non sono abituato a fare promesse ma a mantenerle. Non voglio esser politico ma esser riconosciuto come una persona che ha mangiato pane e canottaggio per 40 anni».
In quota atleti siederanno in consiglio Sara Bertolasi (Lombardia), Lorenzo Bertini (Toscana). In quota tecnici un altro monumento del canottaggio italiano, Mimmo Perna, tecnico del Posillipo designato all’unanimità dall’associazione allenatori di canottaggio e riconosciuto come punto di riferimento di tutti i tecnici italiani. Un trionfo del canottaggio partenopeo, insomma, dopo anni in cui il remo azzurro sembrava essersi fermato in una sorta di linea gotica. Il riconoscimento dei risultati passati. «È stata la vittoria di una squadra che ha parlato in modo semplice solo di canottaggio – prosegue Abbagnale – ora tra quindici giorni, dopo il consiglio di insediamento, dovremo metterci a lavorare per cambiare tantissime cose. Innanzitutto ridisegnare l’area tecnica per farci trovare pronti ai nuovi appuntamenti».
Un ticket nato due mesi e mezzo fa quello con Davide Tizzano. Con le Olimpiadi appena finite i due olimpionici azzurri erano ad un tavolo di Castellammare per programmare il futuro. Davanti ad una fetta di anguria è nata un’idea. Poi questa idea è diventata concreta ed ha cominciato a girare tutta l’Italia. «È stato determinante il voto dei tecnici e degli atleti che in questi anni sono stati maltrattati – commenta Tizzano – noi faremo esattamente il contrario. Abbiamo una squadra fatta di manager che arrivano da tutta Italia e quindi rappresentiamo il canottaggio di tutto lo stivale. Riusciremo a risollevare le sorti del remo azzurro sia dal punto di vista del marketing che dei risultati tecnici». Parola di olimpionici.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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