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Penelope Riboldi della Carpisa: «Il mio medico di Bergamo non voleva farmi operare a Napoli»

Riboldi: "Assurdi preconcetti ma ho insistito per essere sottoposta qui all’intervento"

L’operazione ai legamenti di Penelope Riboldi, neo acquisto del Carpisa Yamamay Napoli si è trasformata in un caso montato sull’asse Bergamo-Napoli. La Riboldi, 26 anni lombarda, ha deciso insieme con la sua famiglia e con il club di Carlino di operarsi a Napoli, seguita dallo staff medico della società napoletana. Fin qui nessun problema. Le difficoltà sono iniziate dopo che il medico di base della ragazza, bergamasco di Dalmine, non ha inviato l’impegnativa di prassi per l’intervento a Napoli, in una regione del Sud Italia. «Un fatto inusuale – spiega Carlo Ruosi, professore e docente universitario che ha seguito nell’iter medico la Riboldi – Nel 99% dei casi il medico di base, una volta ricevuti i documenti delle visite specialistiche della paziente rilascia l’impegnativa. Questa volta non è accaduto». «Siamo rimasti sconcertati dalla prima richiesta del medico di voler comunque visitare personalmente la ragazza – ha aggiunto il dg del club Italo Palmieri – Il Carpisa si è reso disponibile ad accompagnare con urgenza la Riboldi a Bergamo, in aereo, per risolvere la questione e procedere poi all’intervento chirurgico a Napoli. E più sconcertati dal medico che ha comunicato alla famiglia della Riboldi che, pur visitandola, non sarebbe stato certo della firma dell’impegnativa. Come motivazione ha spiegato che Napoli era troppo lontana e non si capiva perché una ragazza lombarda dovesse essere operata lì. Sembrava quasi non avesse fiducia in noi. Il comportamento del medico bergamasco è sembrato ostruzionistico, inspiegabile. Sicuramente formale e poco collaborativo verso la giocatrice». Prima dell’intervento lo aveva ribadito la stessa Riboldi: «Quello non sarà più il mio medico di base. Credo che il suo comportamento sia frutto di preconcetti che non capisco e non condivido. Ho scelto di restare e di operarmi a Napoli, il club mi è stato vicino e spero di tornare presto in campo».
Senza impegnativa la ragazza avrebbe dovuto operarsi in una clinica privata, con costi molto più elevati. Così non è stato, grazie al buon senso e alla collaborazione della Guardia medica di Napoli che ha invece firmato l’impegnativa per l’intervento che è stato effettuato con successo ieri alla clinica Lourdes di Massa di Somma.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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