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Pedullà: “Un allenatore non deve essere solo bravo ma anche fedele e riconoscente”

"Mazzarri, i contratti si rispettano"

Il giornalista di Sportitalia Alfredo Pedullà ha dedicato ampio spazio nel suo editoriale alla vicenda tra il Napoli e Mazzarri:

“Mazzarri è bravo, bravissimo, in campo. Ha una carriera ricca di medaglie, non ha bucato un campionato. Partendo da Livorno e proseguendo a Reggio Calabria, stupendo nella prima stagione in sella alla Samp e poi andando oltre con il Napoli. Zero da obiettare, ripeto. Ha il culto del lavoro, studia i dettagli. E sa come e quando intervenire per risolvere le situazioni più complicate. Tanto di cappello. Se Mazzarri in panchina merita un voto altissimo (nove), Mazzarri extra panchina è sotto il tre. Non mi piace quando si lamenta degli arbitri in assenza di situazioni penalizzanti (vedi Liverpool). Non mi piace nella gestione della campagna acquisti: vuole un gruppo di 12-14 titolari quando ne servirebbero cinque o sei in più. E per questo non mi sembra ancora all’altezza della Juve: se vai in un grande club devi saper gestire tanti campioni e di sicuro non lamentarti dopo ogni partita andata male per un fischio sbagliato. Al massimo quel ruolo spetta alla società, al presidente o al direttore generale. A Moratti a Galliani, oppure a Marotta. Ma la cosa che mi ha colpito è stata l’apertura alla Juve dello scorso fine settimana. Quando ha detto “la Juve? Non voglio illudermi”, e sono state parole sue, ha mancato gravemente di rispetto a De Laurentiis che gli garantisce un contratto ricco e puntuale. Ma anche ai tifosi che, giustamente, vedono il Napoli come il club migliore al mondo per fascino, blasone e tutto quello che volete. Ecco perché il signor Mazzarri, se ha davvero qualche prurito e il desiderio di provare una nuova esperienza, farebbe bene ad uscire allo scoperto. E a non giocare su due tavoli. E’ un suo vizio, deve correggerlo. Pochi anni fa aveva un contratto con la Sampdoria e parlò con altri club, per ammissione dello stesso De Laurentiis: ricordate quando Aurelio disse che se fosse stato possibile lo avrebbe ingaggiato con qualche anno di anticipo? Mazzarri parlò sia con De Laurentiis che con la Lazio, poi decise di rispettare il contratto. Perché qualcuno gli consigliò che un contratto va rispettato. Se Mazzarri non entra nell’ordine di idee che uno scudetto può vincerlo a Napoli, se apre agli altri e poi ritratta (aggravante), fossi nel presidente ci penserei dieci volte. Un allenatore non deve essere soltanto bravissimo, ma anche fedele. Anzi, riconoscente”

La Redazione
C.T.

Fonte: Alfredo Pedullà per Datasport

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