Era fin troppo chiaro. Quando due società raggiungono l’accordo, come recentemente hanno fatto Genoa e Napoli, l’ultimo passaggio dovrebbe scattare automatico. Mimmo Criscito aveva il pallone sul dischetto: sarebbe bastato mettersi d’accordo sull’ingaggio per tornare a casa e coronare (forse) un sogno. Dico forse perché probabilmente non era un sogno. Quando dalla definizione del contratto all’eventuale intesa trascorrono troppi giorni si capisce che ci sono problemi.
Quali problemi? A me dispiace che di mezzo ci sia sempre il Napoli. Da Inler (ora si riapre?) a Criscito, lo stesso film: ingaggio basso, diritti di immagine e affari che sfumano, oppure che sono sul punto di sfumare. Non mi permetto di criticare De Laurentiis che sta cercando di fare grandi cose a Napoli, non è il momento del riepilogo perché il mercato è molto lungo. Ma quando ci sono compresi i diritti d’immagine e il tetto ingaggi non supera i due milioni, è difficile portare a casa i migliori. Tutti, anche i grandi club, faticherebbero a centrare gli obiettivi. Ci sarebbero numerosi ostacoli, troppi paletti (alti) da saltare in corsa.
Infatti, quel momento di stand-by ha rilanciato le quotazioni di Criscito. Perché nel frattempo si sono verificate un paio di cose mica da ridere. La prima: Gasperini è sul punto di firmare per l’Inter, coronerebbe finalmente il sogno di allenare una big dopo tanta gavetta. La seconda: è tornato in pista lo Zenit, lo stesso club che aveva cercato di prenderlo a marzo, andando vicino a un’intesa con il Genoa. A quei tempi la valutazione era superiore ai quindici milioni, la trattativa saltò prima del vialone, a qualche chilometri dallo striscione. Ora lo Zenit ci riprova proponendo un contratto importante, che con i bonus va ben oltre i 2,5 milioni. Lo stesso contratto che evidentemente il Napoli non avrebbe potuto garantire.
La missione a San Pietroburgo del direttore sportivo Capozucca e dell’agente D’Amico porterà a una selezione definitiva. E poi metteranno l’offerta sotto il naso di Criscito. Lo sbarco da Spalletti, che lo apprezza da sempre e ci riprova ancora. Oppure un’eventuale proposta di mastro Gasperini, l’allenatore che gli ha consentito un salto di qualità a livello tattico. E che sarebbe felice di portarlo all’Inter. Caro Mimmo, ti aspettavano a Napoli. Peccato.
La Redazione
C.T.
Fonte: Alfredo Pedullà per DataSport.it
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