Alfredo Pedullà ha commentato il pareggio contro l’Utrecht di ieri sera: Il Napoli è duro a morire, un enorme pregio. Ad Utrecht come a Bucarest: quella volta rimontò da 3-0, stavolta da 3-1. Doppio 3-3, almeno un po’ di onore (italiano) è salvo. Forse, manca la controprova, sarebbe scattata la rimonta anche a Udine – sempre partendo da 0-3 – se Hamsik non avesse sbagliato il rigore del 2-3.
Insomma, ci sono tante cose belle ed altre meno belle. Il pareggio di Bucarest tiene in corsa Mazzarri, basterebbe battere la Steaua al San Paolo, non un’impresa impossibile: lo stadio sarà una bolgia. Spero che il Napoli passi il turno per due motivi. Il primo, importante: non perderemmo la faccia in Europa League, dopo l’eliminazione del Palermo che di sicuro non toglierà il sonno a Zamparini.
Ma il secondo è più importante del primo: se il Napoli andasse avanti, De Laurentiis sarebbe costretto ad investire sul mercato. Dite che lo farebbe anche in caso di eliminazione? Può darsi. Ma intanto facciamo che il Napoli si qualifichi, così ci togliamo ogni dubbio. Intanto, tre sentenze.
Edinson Cavani è un fenomeno vero. E il Palermo avrà memorizzato, tra numerose operazioni intelligenti, che cederlo per 17 milioni con pagamento dilazionato è stato un errore. Cavani non andava scaricato così, pretendere almeno 25 milioni sarebbe stato fondamentale. Zamparini è un ottimo presidente, ma in quel caso ha valutato male.
Secondo aspetto: Yebda. E’ un mediano tosto, è costato poco, prestito con riscatto inferiore ai tre milioni. Fa legna, ha spessore fisico e caratteriale, non si tira indietro. L’identikit del centrocampista di sostanza che piace a Mazzarri: non un costruttore, ma un bel mastino da infilare davanti alla difesa, pronto a mordere.
Il terzo punto è dolente: Cribari disastro. Ha dormito, sempre in ritardo, spesso svagato, mai sul pezzo, come se la partita non gli competesse. Ricordo il primo Cribari, quello di Empoli: difensore di talento e di prospettiva. Poi si è smarrito, ha collezionato panchine e incompiute. Si sapeva il 31 agosto, il giorno dell’annuncio, che il Napoli aveva commesso un errore ad ingaggiarlo.
Ecco, ci vorrebbe un Cavani in difesa. Passaggio obbligato a gennaio. L’ideale sarebbe stato Bocchetti che il Napoli aveva seguito parecchio ai tempi di Frosinone. Ma poi fu bruciato dal Genoa. Un Cavani per la difesa: non è un consiglio per gli acquisti, è una necessità.
Fonte: DataSport
S.D.
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