Alfredo Pedullà per DataSport.it: “Ne abbiamo vinta una su sette (la Roma). E al penultimo giro sempre una su sette (l’Inter). Disastro. In Europa ci hanno mandato a lavare i piatti, ci hanno fatto accomodare nello scantinato, non possiamo neanche salire le scale per vedere un po’ di luce. L’Inter ha problemi, il Milan idem, il Palermo è giovane, la Juve troppi infortunati, la Sampdoria piange Cassano. E poi il Napoli, bellissima storia ad Anfield Road per un tempo abbondante. Poi… Poi accade quello che purtroppo devi mettere in preventivo quando nei hai undici-dodici e gli altri non esistono se non per spezzoni. Accade l’inverosimile: due sciocchezze di Dossena, una di Aronica, fase difensiva opinabile, l’assenza di alternative e di quel leader che servirebbe come l’aria. Ottima l’analisi di De Laurentiis quando dice che “partite così aiutano a crescere”. Giusto, giustissimo. A patto che, quando si programma una stagione, ci si accorga che è inutile prendere Cavani se non sistemi le cose nei primi trenta metri, se non ti concedi un lusso, se non tuteli De Sanctis. Così, quel grande Napoli del primo tempo si inchina al signor Gerrard che entra nella ripresa, ti stampa tre francobolli in faccia e ti lascia a meditare. Ora, se quelle parole di De Laurentiis serviranno per la programmazione, ben vengano. Perché si cresce così: ammettendo gli errori e cercando di correre ai ripari. Il Napoli ha l’obbligo di lottare per la Champions, aggiustando l’organico. E chiedendo a Mazzarri di sfruttarlo tutto, non i soliti dodici. A proposito di Mazzarri: ho letto un labiale, come l’avete letto voi, che recitava “vergogna”. Con chi ce l’aveva? Come al solito con l’arbitro perché – dice – sarebbe stato condizionato dall’ambiente. Barzellette. Forse sarebbe bastato anticipare, indovinare, qualche cambio. E allora perché non usciamo da questo goffo quiz? Mazzarri gonfia il petto quando vince. Ma quando perde è colpa di qualcuno o di qualcosa, mai la sua. E se gli chiedono di spiegare le sofferenze tattiche del Napoli in casa, risponde con un disarmante “casualità”. Giudicate voi. La recita sontuosa per un tempo abbondante deve essere una bella base di partenza, come garantisce De Laurentiis. Ma sul serio. L’immenso Lavezzi (tre gol di fila) è il chiavistello che apre qualsiasi porta. Mazzarri memorizzi: il Napoli è un patrimonio immenso, non la ricerca sistematica di un alibi”.
LA REDAZIONE
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