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Pazienza: “Pirlo allenava già in campo. Il Napoli non sa bene che tipo di avversario sarà la Juve”

"I bianconeri hanno cambiato sia allenatore che molti elementi della rosa"

Alla vigilia di Juventus-Napoli, tra mille dubbi per via del Coronavirus in casa azzurra, ha parlato Michele Pazienza, ex di entrambe le squadre. Questa la sua intervista a Calcioinpillole.com.

Che gara ti aspetti, considerando che siamo ancora alla  terza giornata?

“Sicuramente sarà una gara in cui la condizione fisica non sarà ottimale e secondo me entrambe le squadre tenderanno molto a studiarsi nella fase iniziale della partita. Soprattutto il Napoli che è una squadra che ha bisogno di conoscere le qualità dell’avversario: la Juve ha cambiato sia l’allenatore che molti elementi in rosa, di conseguenza gli azzurri non sapranno che tipo di avversario andranno ad affrontare. Il Napoli conosce solo il valore complessivo dei bianconeri che è indiscutibile”.

Dopo i fatti accaduti, pensi sia più giusto rimandare la gara o disputarla comunque?

Nel momento in cui si è deciso di far partire il campionato in un momento così critico, tutti avevano messo in preventivo la possibilità che questa situazione poteva svilupparsi. Inutile fare marcia indietro ora. Io non so se hanno stabilito dei parametri o meno per i quali si decide se disputare o no la gara, penso che si debba fare affidamento anche al buon senso. Stabilire un numero preciso secondo me non è la soluzione più giusta, ogni situazione va valutata singolarmente”.

Cosa pensi di Pirlo? Pensi sia pronto per questa avventura?

“Pirlo era un allenatore e un leader silenzioso anche quando giocava. Se mi chiedi se è pronto ti dico di sì, ma è chiaro che ha ancora bisogno di tempo, soprattutto considerando che si trova in un club cosi importante. Tante volte, purtroppo, il calcio non ti dà il tempo necessario e di conseguenza sei costretto a bruciare le tappe per esprimerti al meglio”.

Credi che la Juve dipenda troppo da Cristiano Ronaldo?

“Io credo che in qualsiasi squadra vada a giocare Cristiano, sia condizionata dalla sua presenza, è inevitabile. E’ un giocatore con una qualità enorme e uno come lui va a incidere sulla dinamica e sugli sviluppi che ha una squadra”.

Dove può arrivare invece l’Atalanta? La consideri tra le candidate per lo scudetto?

Per il titolo non credo. Sicuramente è una squadra che continua a sorprendere e ad esprimere un bellissimo calcio. Mi auguro sinceramente che possa arrivare il più lontano possibile perché fa bene al calcio italiano”.

Fonte: calcioinpillole.com

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