Michele Pazienza, doppio ex di Napoli e Juventus, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tuttojuve.com: ”
In ambito Juve, che tipo di partita ti aspetti tra ventiquattro ore? “La Juventus è consapevole che la sfida di domenica potrebbe chiudere il campionato, perché in caso di vittoria aumenterebbe ancor di più un vantaggio già cospicuo. E i giochi, con lo scontro diretto a favore, si chiuderebbero definitivamente. I bianconeri, però, potrebbero essere distratti dal match che andranno ad affrontare contro l’Atletico tra pochissimi giorni. E’ una partita molto delicata, bisognerà dosare le energie per affrontare al meglio queste due partite. Il rischio di perdere qualcosa per strada è concreto”.
Una sconfitta a Napoli, con dieci punti di vantaggio, potrebbe a tuo parere essere un contraccolpo psicologico per i bianconeri? “Sì, è chiaro perché in caso di sconfitta la distanza si accorcia e i giochi già citati si riaprirebbero. A questo punto della stagione, la situazione potrebbe diventare un po’ più complicata da gestire. Inoltre, i risultati ci mostrano una Juventus meno in forma rispetto al Napoli anche se è nei periodi difficili che i bianconeri riescono a dare il meglio di sé”.
Sarà la sfida tra due dei tecnici italiani più vincenti degli ultimi anni: Ancelotti contro Allegri. Che tipo di confronto può nascere? “Partiamo dal presupposto che Ancelotti ed Allegri sono due tra gli allenatori migliori a livello italiano così come Conte, Sarri, Spalletti e Mazzarri. Entrambi lavorano tantissimo sul gruppo e sulla sua gestione, sul rapporto mentale con i propri giocatori e poi sono molto bravi a preparare le partite studiando nei minimi particolari le proprie caratteristiche e quelle degli avversari. A mio parere, ci sono molti tratti in comune”.
Anche se tra le due squadre, al momento, la Juve sembra avere un po’ più l’attitudine a difendersi. Hai notato, per caso, questo aspetto? “La Juve, per caratteristica, ha sempre avuto questo tipo di atteggiamento poiché ha sempre impostato il proprio gioco sulla fisicità e sulle qualità individuali degli attaccanti e dei centrocampisti. Nel momento in cui c’è una piccola flessione fisica, è normale che si possa pensare un pochino più a difendere”.
Ad inizio marzo, forse non abbiamo mai visto la prima e la seconda in classifica così distanti a livello di punti. Credi che, in tal senso, il campionato sia poco allenante per la Juventus? “E’ chiaro che quando accadono situazioni come queste, un po’ vai a perdere sotto l’aspetto mentale. Il tutto, poi, si rispecchia quando vai in Europa. La Juventus è costruita per far fronte a queste emergenze, non penso sia questo il motivo delle difficoltà che sta affrontando in questo momento. Per me il problema è la condizione fisica, quando viene a mancare la squadra va in difficoltà”.
Ad oggi, CR7 sembra essere il grande escluso del match per via di problemi fisici. Quanto ne risentirà la Juventus della sua assenza e quanto perderà di valore il match? “La Juventus, in rosa, ha dei giocatori che comunque possono fare la differenza. E’ naturale che la sua assenza potrebbe farsi sentire, ma i bianconeri stanno dimostrando da anni che la forza è situata all’interno del gruppo. Ci sono tanti calciatori capaci di trovare il guizzo decisivo all’interno del match. Sicuramente Ronaldo è un valore aggiunto rispetto alle scorse stagioni, penso che verrà rischiato qualora dovesse star bene proprio perché questa sarà una partita decisiva per la sua squadra”.
Come stai giudicando il centrocampo bianconero che sembra il reparto più in crisi della squadra? “Viste come sono andate le cose, poteva servire un sesto centrocampista ma non era prevedibile che potessero esserci così tanti infortuni. Anche se, negli anni scorsi, la Juventus spesso e volentieri ha subito tante defezioni in quel reparto. E’ stata molto sfortunata perché i vari Khedira ed Emre Can sono stati fuori parecchio, il vero problema è poi riprendere la giusta condizione”.
A ragion veduta, magari investire per Ramsey già a gennaio poteva valere davvero la pena. “Assolutamente sì, proprio per questo il sesto centrocampista come dicevo poc’anzi avrebbe potuto far molto comodo”.
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