Il direttore sportivo, segretario all’epoca del primo scudetto, si pone sulla stessa lunghezza d’onda di Bruscolotti: «La conquista del primo scudetto fu qualcosa di incredibile: io ho avuto la fortuna di far parte di quel gruppo e, come canta Jovanotti, posso dire di essere fortunato perché mi hanno regalato un sogno».
Anche se Pavarese è avellinese, non napoletano doc. «Ma sono tifoso del Napoli da quando ero bambino e oggi ho una figlia praticamente capo-ultrà, tanto è grande la sua passione. Del resto è una tradizione di famiglia che si tramanda di generazione in generazione ». Quella di oggi sogna di vivere le stesse gioie che Pavarese ha provato da memnro dela società: «Il mio Napoli aveva un grandissimo presidente come Ferlaino, De Laurentiis ha bruciato anche le tappe, ma oggi è un calcio completamente diverso. Certo, lui ha il grande merito di aver riportato l’amore per la maglia, e ha avuto la fortuna di essere circondato da gente importante e capace, che ha sposato il suo credo».
Insomma, le prospettive ci sono: «Il Napoli è destinato a crescere ancora come lo sta facendo gradatamente da qualche anno. Trofei? Il Napoli già sta vincendo, per le coppe non c’è fretta». Ma i tifosi fremono e magari per quello vorrebbero altri acquisti: «Milan e Inter sono ancora più forti dell’anno scorso, la Juve è arrivata al livello del Napoli con Pirlo e Vucinic mentre gli azzurri hanno sicuramente rinforzato difesa e centrocampo, ma c’è bisogno di un’ultima cosa in attacco, anche se sono convinto che Lucarelli farà un campionato importante».
Fonte: Il Roma
La Redazione
S.D.
