LA PAURA. Le parole son come pietre e se a un portale – La verdad – le pronuncia Rodolfo Palomino, capo della polizia colombiana, vuol dire che la preoccupazione è reale e va fronteggiata con misure cautelative e preventive: c’è un piano per tutelare Zuniga & company, perché da quel giorno nulla è come prima: non lo è sui social network, inondati di minacce e di insulti, non dev’esserlo nella vita reale, attraverso la percezione d’un clima che, eufemisticamente, può essere definito talmente tanto difficile da generare uno stato d’allerta. L’allarme è nei fatti, è in quelle frasi che Palomino ha diffuso, è nell’indifferenza popolare che ha invece accolto le scuse di Zuniga: «Mi dispiace profondamente per l’infortunio che ha rimediato Neymar dopo una normale azione di gioco. Io non avevo certo intenzione di fargli del male, né mi sembra ci sia stata imprudenza in me. Voglio inviare un saluto speciale a Neymar: ti ammiro e ti rispetto e ti considero uno dei migliori giocatori al mondo. Spero che tu possa riprenderti presto. Ai tifosi brasiliani che vedono una persona esemplare restare fuori dalla festa mondiale, mando il mio messaggio speciale e il ringraziamento per il sostegno alla Colombia». Ma meglio controllare, non si sa mai…
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