Il faccia a faccia tra il sindaco Luigi de Magistris e il presidente del Calcio Napoli c’è stato dopo la sfortunata gara di Coppa Italia con il Bologna. Sono venute fuori due cose: è stato trovato l’accordo fra Comune e società con tanto di firma sul pregresso che il Napoli calcio deve a Palazzo San Giacomo per l’utilizzo del San Paolo. In secondo luogo, il nuovo stadio. Il patron non si smuove di un passo: gioco – il suo ragionamento – in un impianto che è di proprietà del Comune o mio altrimenti non mi muovo. E anzi De Laurentiis ha rilanciato sulla struttura di Fuorigrotta tirando fuori una ipotesi progettuale messa a disposizione dalla Astaldi. Si ricorderà che la multinazionale aveva chiesto già una proroga per allungare i tempi della manifestazione di interesse indetta dal Comune per la costruzione di un nuovo stadio e la ristrutturazione del San Paolo.
Procediamo con ordine. A partire dalla chiusura di una transazione che ballava da mesi e che spesso è stata motivo di polemiche. De Laurentiis ha accettato di pagare all’amministrazione più o meno 1,7 milioni di euro. Somma che per il 30 per cento verrà erogata subito, la restante partire a febbraio. Modalità di pagamento decise dal Comune. Il numero uno del calcio Napoli infatti era pronto a sborsare la somma subito. Una questione per niente secondaria per la manutenzione del vetusto impianto. Infatti il Comune punta sulla Napoli servizi che già sta operando per la manutenzione con abbattimenti dei costi pari al 50 per cento. Un esempio su tutti. La questione dei bagni: prima si chiamavano le ditte che rifacevano ex novo interi impianti con le classiche note a piede di lista. Oggi dal rubinetto alla riverniciatura dei locali si passa da somme di 100mila euro a 1000, perché il Comune paga solamente il materiale e non la manodopera.
Capitolo nuovo stadio. Si è insediata la commissione per esaminare il progetto del nuovo stadio di Ponticelli presentato da un cartello di imprenditori che fa capo a Marilù Faraone Mennella. Si tratta di tecnici del Comune dell’ufficio urbanistico sotto l’egida del capo di gabinetto Attilio Auricchio. Toccherà a loro stabilire se il progetto è confacente alla realtà urbanistica. Il tema spinoso è sempre lo stesso manca l’accordo con De Laurentiis che sarà oggetto di valutazione della commissione stessa. Il patron e produttore cinematografico spinge fortemente per un San Paolo messo a nuovo e reso moderno e funzionale. Sul tavolo la proposta di Ansaldo dal valore di 110 milioni che include la sistemazione di tutta l’area di Fuorigrotta e del Mario Argento. Un ragionamento fatto anche al sindaco al quale è stato sottoposto uno studio sulle presenze degli spettatori negli stadi a livello italiano. A dispetto di quello che si può immaginare Napoli si colloca al terz’ultimo posto in questa speciale graduatoria. Che senso avrebbe – il ragionamento del patron – fare un nuovo stadio con la certezza che in un luogo diverso dallo storico San Paolo la quota di spettatori calerebbe ancora? De Magistris ha ascoltato le osservazioni di De Laurentiis, per il sindaco il sogno del nuovo stadio resta in piedi, ma è anche vero che il primo cittadino ha sempre ribadito un concetto con fermezza: «Al termine del mio mandato Napoli avrà uno stadio nuovo, sia questo il San Paolo o un nuovo impianto. La mia non è una promessa ma un impegno». Cosa accadrà adesso? La Faraone Mennella a fine novembre in una intervista a Il Mattino così si è espressa sui tempi: «A noi interessa che entro 90 giorni diano una risposta perché sulle aree oggetto della manifestazione d’interesse abbiamo altri progetti già autorizzati. Si tratta di superfici commerciali per 102mila metri quadri, tra cui il Palaponticelli e investimenti per oltre 300 milioni».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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