Metti una sera a cena due campioni. E stai attento che non si prendano a cazzotti. « Ma no, scherzate?». Sì, certo. Si fa così per dire. Per dare subito l’idea di cosa è questa amicizia nata all’improvviso, quasi per caso, ma tutto sommato scritta nel destino. Qua il guantone, cioè la mano: Gokhan Inler e Patrizio Oliva. Un campione del calcio e una leggenda del pugilato. Il guerriero del centrocampo azzurro e il capitano della Svizzera di qua; l’ex re olimpico e del mondo di là: allievo e maestro, oltre che amici. Protagonisti di una storia bella, bella davvero, nel nome dello sport e dell’amore per il Napoli. Gong: saluto, a voi. Prima ripresa.
RING SUL MARE – E allora, l’introduzione. E dunque le immagini di un servizio realizzato dal colosso radiotelevisivo svizzero, SRF, che ha seguito Inler per un’intera giornata curiosando nei meandri della sua vita napoletana: l’allenamento e poi l’amore folle della città, l’intimità e l’amicizia. Ed è qui che entra in ballo Oliva. Anzi, il rapporto tra Gokhan e Patrizio: un match di pugilato o una partita di calcio. Cosa importa? Ciò che conta è essere lì, insieme, sul divano di casa, davanti alla tivù o magari a cena. Su un ring imbandito a picco sul mare, affacciati alla Fenestella, la Finestrella di Marechiaro cantata in versi da Salvatore Di Giacomo con il Golfo illuminato dalla luna. Cartoline da Napoli. E poi la promessa: « Con il Cagliari andrò a fare il tifo per lui e per i nostri: quanto è bello sognare!».
IL LAVORO – Due più due fa Gokhan e Patrizio, insomma: « Oltre a frequentarci come amici, capita che ci dilettiamo un po’ con i guantoni e il sacco. Sia chiaro, nessun contatto fisico, anzi: insegno a Gokhan le figure, i movimenti utili a migliorare l’esplosività, la coordinazione, il tempismo. Cose utilissime nel calcio: la boxe non è uno sport violento, è un concetto fondamentale che tutti dovrebbero capire. Insegna la difesa personale e l’autostima; serve a migliorare l’autocoscienza del proprio corpo e dei propri mezzi. L’autocontrollo». Per Inler è un hobby coltivato da sempre: in Svizzera e a Udine tirava pugni al sacco in solitudine, a Napoli ha trovato un maestro d’elite. « Ci divertiamo moltissimo, insieme: io gli svelo i miei segreti e lui mi aiuta a capire un po’ il calcio».
SUPER NAPOLI – Oliva, che oggi ha 53 anni e ancora il fisico perfetto di un atleta, racconta con entusiasmo puro. La sua vita, del resto, è sempre a bordo ring: allena i bambini napoletani alla Fulgor e si prepara ai Giochi di Londra, dove in estate volerà in veste di commentatore Sky. Non è che farà un pensierino anche alla grande sfida di mercoledì con il Chelsea? « Di certo verrò a tifare con il Cagliari: da quando è arrivato De Laurentiis il Napoli è tornato a essere vincente. Una società modello, con un presidente eccezionale e una squadra di ragazzi che fanno sognare tutti, uomini e donne: mia moglie Nilia e le mie figlie Alessandra, Marzia e Martina sono tifose sfegatate».
COME RANIERI – Suggestioni e poi il teatro. Inler come Massimo Ranieri: anni fa, infatti, lo straordinario attore napoletano si allenò per un anno con Oliva prima di portare in scena la vita dell’icona francese della boxe, Marcel Cerdan, campione del mondo dei medi e protagonista di una travolgente storia d’amore con Edith Piaf. « Ecco, se Gokhan fosse un pugile sarebbe un peso medio». Paragonabile a? « Beh, considerandone la struttura fisica e la tendenza a portare colpi lunghi, mi ricorda Monzon. E soprattutto il giovane Oliva». A Patrizio brillano gli occhi. Il cerchio si chiude. Gong: abbraccio. No contest. Vince l’amicizia.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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