Se è vero che la boxe si fa anche con i piedi perchè il gioco di gambe è fondamentale sul ring, sembra altrettanto vero che per giocare al calcio bisogna saper muovere armonicamente i pugni. Ne sa qualcosa Gokhan Inler. Da circa tre mesi il centrocampista azzurro integra la sua preparazione psicofisica con le lezioni di pugilato di Patrizio Oliva, campione olimpico a Mosca ’80, ex-campione del mondo professionisti e già allenatore della nazionale.
Calcio e pugilato possono convivere?
«L’allenamento del pugilato può essere utile ed importante anche per i calciatori».
Qual è il nesso?
«Innanzitutto aumenta il senso di sicurezza nei propri mezzi: il calcio è anche battaglia fisica, specialmente nelle affollatissime aree di rigore. Ma aiuta anche a migliorare il sistema nervoso, esercita i riflessi nella scelta di tempo e nella precisione, doti che un pugile deve avere nelle mani, ma che per un calciatore sono importanti nei piedi, e l’allenamento del pugilato migliora il sistema nervoso in queste specifiche attitudini».
Il ”pugile” Inler ha qualità interessanti?
«Ha una struttura fisica eccezionale e porta bene i colpi dritti, è scattante. Sarebbe un bel mediomassino…».
Lei ha già allenato Massimo Ranieri, che pure non era un pugile.
«Stava preparando una pièce su Marcel Cerdan. Doveva imparare a muoversi come un pugile».
Ad Inler fa fare anche qualche ripresa di guanti?
«No. Per il momento ci limitiamo alle figure ed al sacco. Lui fa questo allenamento solo per difesa personale, non per fini agonistici. Ci vediamo due volte a settimana. Forse più in là faremo qualche ripresa io e lui».
E se Mazzarri la chiamasse a far parte del suo staff?
«Al momento non è nei programmi…».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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