Un lungo abbraccio quando Russo è sceso dal ring. «Non preoccuparti per quello che diranno: hai fatto il match giusto». Patrizio Oliva, presente ai Giochi di Londra come opinionista di Sky Sport, conosce bene Clemente: ha lanciato il Tatanka di Marcianise quando era commissario tecnico della Nazionale. Domenica sera, dopo la vittoria senza acuti sul cubano Larduet Gomez, gli ha fatto i complimenti perché sa quanto sia difficile un’Olimpiade. Lui è l’unico pugile campano ad averla vinta. Mosca 1980, l’anno del boicottaggio americano: Oliva, allievo della Fulgor di Geppino Silvestri, soprannominato lo Sparviero di Poggioreale, conquista l’oro nei superleggeri. «Un ricordo che mi accompagna ancora, quello fu il sogno diventato realtà. L’immagine di quel match è ancora viva, come la festa vissuta al rientro a Napoli. Ero giovanissimo e toccai il cielo con un dito, al di là di qualsiasi retorica. Senti di aver fatto qualcosa di importante per il tuo Paese, per la tua gente, quando sali sul podio».
Anni fa, il pugile dopo un oro olimpico, diventava professionista, invece Cammarelle e Russo sono alla terza presenza ai Giochi.
«Sono cambiati i tempi per la boxe sotto tanti punti di vista. Un ragazzo cerca sempre il meglio per se stesso, anche sotto l’aspetto economico».
Dal 1980 i pugili campani non hanno più vinto l’oro alle Olimpiadi: quattro anni fa Russo si è fermato all’argento.
«Conquisterà la finale anche stavolta, non mi sembra che il prossimo avversario, l’azero Mammadov, possa creargli particolari problemi. Clemente può tranquillamente battere un pugile che non riesce a fare un match intero: alla terza ripresa cala e quasi non si regge in piedi».
Dopo trentadue anni potrebbe essere un altro campano a vincere l’oro a Londra?
«Me lo auguro, faccio il tifo per questi ragazzi. Cinque dei nazionali presenti alle Olimpiadi li ho lanciati io da commissario tecnico, sono orgoglioso di averli ritrovati qui. Clemente ha una grande chance, spero che possa essere più fortunato rispetto a Pechino. Era importante rompere il ghiaccio domenica».
Un consiglio?
«Gliene davo anni fa, quando era più giovane e io ero il suo allenatore. Gli dicevo di non portare soltanto il gancio destro, ma anche il diretto e di usare il sinistro. Doveva essere meno prevedibile. Nella semifinale di venerdì vada avanti, senza timore contro un avversario che non ha fiato».
Il debutto di Russo non è stato straordinario, però.
«Brutto match, ma senza discussione: Clemente aveva vinto».
La commissione Aiba gli ha tolto due punti, sconfessando la giuria.
«Se è per questo, è stato cambiato anche un verdetto durante queste Olimpiadi. Non griderei allo scandalo, comunque: se sul ring è accaduto qualcosa di palesemente non giusto, è opportuno intervenire».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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