Dai 400 spettatori delle amichevoli, ai 1000 della prima di campionato, fino ai quasi 1500 di domenica sera, con pubblico anche nel terzo anello. Con le vittorie in serie della BpMed riesplode la febbre da basket. E che l’attenzione sia tornata alta, lo si può dedurre anche da un particolare: intorno all’impianto si sono rivisti i venditori ambulanti. La diretta radio del match via web contro Firenze ha avuto picchi di oltre 200 connessioni. E positivi sono anche i dati di Goldwebtv che trasmette in video la partita a partire dalla mattina successiva alla gara: 8000 i contatti per Napoli-Pavia, 6000 per Santarcangelo-Napoli. E per il match vinto con Firenze, si va già verso i 10.000 contatti. Numeri pesanti. I tre successi consecutivi hanno riportato entusiasmo e convinto anche gli scettici, che dopo i recenti flop volevano prima vederci chiaro. La Napoli del basket riassapora vecchie sensazioni e si cala nella dimensione della Dna, percorso obbligato per tornare al vertice.
Se coach il Bartocci è lo stratega, se l’argentino Musso è il fromboliere, se Lenardon è la mente (e a volte anche il braccio), l’architrave della BpMed è il totem Andrea Iannilli, l’uomo sulle cui potenti spalle si regge l’equilibrio della squadra. Dominatore a rimbalzo (viaggia a quasi 13 rimbalzi di media-gara), efficace anche in attacco (circa 11 punti a partita), il «signore degli anelli» di Fuorigrotta sa vestire sia i panni dell’operaio che quelli del leader, dispensando consigli, caricando la squadra, lottando da leone sotto i tabelloni. Romano, 27 anni, 2,07, Iannilli sa cosa significa giocare in una grande città, avendo vissuto anche esperienze con la Lottomatica Roma.
«Giocare nelle metropoli è molto diverso, il pubblico devi conquistartelo domenica dopo domenica, non è mai scontato che venga a vederti perché ci sono tante alternative. Quindi per molti versi è più stimolante, devi provare a fare sempre il massimo. E qui finora ci stiamo riuscendo».
Con tre vittorie consecutive e la doppia scoppola in precampionato data alla favorita Ferentino, oggi Napoli è già da considerare una big. Ma Iannilli, che sembra pronto a urlare le proprie velleità di promozione in Legadue, si trattiene pensando alle giuste strategie societarie.
«Solo dopo aver battuto le grandi del campionato potremo parlare di Legadue, adesso non è ancora il momento. Anche se stiamo andando forte. Gli obiettivi non sono cambiati e dobbiamo ancora sfidare tante squadre. Bisogna migliorare, lavorare. Posso solo dire che al momento il club è sicuramente da Legadue. Staff e organizzazione senza pari a questi livelli».
Il pivottone capitolino è stato il primo ad accettare la proposta napoletana, rompendo un po’ il fronte degli scettici e aprendo anche la strada agli altri.
«Cosa mi ha spinto verso Napoli? Il progetto, la voglia di basket che c’è in città. Bartocci è stato decisivo, ha speso splendide parole con i dirigenti e non ho avuto dubbi al momento della firma».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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