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Passaporto ematico, così il Napoli ha salvato due ragazzi

Il dottor De Nicola: «Scoperti e curati bene casi di leucemia»

In nome di Andrea Fortunato. In nome della prevenzione. Ma soprattutto, in nome di una proposta di legge, per cui si stanno raccogliendo le firme, che renda obbligatori i controlli medici ed ematologici (ovvero del sangue) per tutti gli atleti, professionisti e non. «Questa legge, oltre a promuovere una maggiore cultura della prevenzione, permetterebbe la creazione di un elenco di donatori sani – hanno spiegato Candido Fortunato, il fratello di Andrea e Davide Polito, presidente dell’associazione Fioravante Polito – Da soli finora abbiamo fatto tanto, ma insieme possiamo fare ancora di più. E il Napoli è in prima linea. Il premio al club e al suo staff medico è legato proprio alla struttura allestita dal professor Alfonso De Nicola, il responsabile sanitario. Il Napoli, in pratica, il passaporto ematico lo ha già adottato in autonomia, senza attendere il varo delle istituzioni dello sport.
«Noi al Napoli siamo stati i primi ad introdurre ed eseguire analisi del sangue anche per i giovanissimi al di sotto dei 18 anni, già nel momento del loro primo tesseramento con noi – dice De Nicola – Con le analisi di laboratorio e approfonditi accertamenti a cui sottoponiamo i nostri ragazzi, attraverso il monitoraggio dei valori ematici, riusciamo subito a prevenire l’insorgere di gravi malattie come la leucemia. In questa maniera siamo riuscito a scoprire e a curare una leucemia in uno dei nostri giovani atleti che, dopo due anni di chemio e di cure è tornato a giocare a calcio con noi».
Il Napoli, sotto questo aspetto, il suo scudetto lo ha già vinto. De Nicola e il suo staff medico del Napoli (Raffaele Canonico ed Enrico D’Andrea) hanno poi scoperto un secondo caso di sospetta leucemia in un altro ragazzo del vivaio azzurro. Non solo: con le analisi vengono monitorati continuamente gli atleti azzurri anche per scongiurare l’assunzione di sostanze dopanti pericolose per la salute perché cancerogeni. «Ma bisogna fare di più – aggiunge De Nicola – occorre creare un database con i dati sanitari degli atleti fin dai 14 anni».
Al Campidoglio c’erano l’ex milanista Alessandro Costacurta, con Martina Colombari, il dg del Parma, Pietro Leonardi, l’ex juventino Fabrizio Ravanelli, il ct dell’Italia Under 20, Gigi Di Biagio. Tra i premiati, Giacomo Sintini, campione di volley con il Trentino, Serse Cosmi. Un premio speciale anche a Giuseppe Santoro, team manager del Napoli. Commovente il ricordo di Carmelo Imbriani affidato al fratello Giampaolo. Presente, inoltre Paolo Rubino, primario del reaprto di cardiologia della Casa di cura Montevergine.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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