Pasqualin, ma lei è davvero convinto che il presidente De Laurentiis non sia interessato a Jovetic?
«Tendo a crederci perché il prezzo del montenegrino è decisamente alto. E quindi non diventa un affare alla De Laurentiis. Il “nostro” si tiene costituzionalmente alla larga dalle aste. Non che si rifiuti di spendere, ma se deve farlo preferisce mettere il danaro su qualche sudamericano meno affermato ma di grande prospettiva. Il gioco su Jovetic, invece, si sta facendo molto pesante. Ho l’impressione che si muoverà da Firenze ma difficilmente sbarcherà a Napoli».
E’ giusto sostituire Lavezzi con Insigne e ritenere completo il reparto offensivo con Pandev, Cavani e Vargas? «Io che ho grandissima stima di Insigne, e ho constatato che Pandev è davvero quell’ottimo giocatore che il Napoli e Mazzarri s’aspettavano, ritengo che qualcosina la società in attacco farà ancora. Di certo mi dispiacerebbe tanto se Insigne non dovesse restare in azzurro preferendo spedirlo da qualche altra parte in prestito».
Quell’attaccante in più che il Napoli potrebbe cercare è Maxi Lopez? Sarebbe un elemento in grado di completare il reparto e fornire una dimensione completa all’attacco azzurro? «Perché no. E’ un calciatore con caratteristiche completamente diverse rispetto agli elementi che il Napoli ha già. Potrebbe permettere alla squadra di far ricorso a nuove formule d’attacco e, proprio per questo, è diverso da Cavani. Rappresenterebbe una interessante arma tattica per il Napoli».
E in difesa quanti innesti servono al Napoli? «Credo che un centrale possa bastare. L’affidabilità di Cannavaro è certa, credo sia meglio puntare su un solo grande difensore per fare un ulteriore salto di qualità. Meglio lavorare sugli esterni di centrocampo, qui potrebbe essere più opportuno investire».
Supercoppa: lei preferirebbe si giocasse a Pechino oppure in Italia? Sono certo di essere antipopolare, ma sarebbe meglio giocarla in Italia. Se De Laurentiis riesce a fare qualche buon film o altro affare in Cina meglio per lui, ma non credo che una sola partita possa cambiare le sorti del calcio italiano in questo Paese. Su questo fronte servono azioni più concrete di marketing. I cinesi preferiscono la Premier League. E le televisioni l’hanno acquistata a caro prezzo. Torino è un vantaggio sicuro per la Juventus, ma probabilmente anche una trasferta abbordabile per i tifosi partenopei.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
La Redazione
C.T.
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