Che sia una «mission» difficile, i calciatori del Napoli lo sanno. Ma che sia impossibile fare risultato al “Madrigal”, lo escludono in massa. Il gruppo è ben concentrato, nonchè tranquillo. Ha avuto modo di superare vigilie altrettanto spasmodiche come le due con il Manchester City e con il Bayern. E ha acquistato la consapevolezza di potersi misurare con chiunque. Mazzarri, poi, sta facendo il resto.
Ieri ha provveduto ad isolare la squadra da tutto e da tutti. Allenamento a porte rigorosamente chiuse, giocatori isolati (e protetti dalla vigilanza), convocati tutti i giocatori inseriti nella lista Uefa, anche il giovane attaccante Ammendola. E’ un momento decisivo della stagione e tutti dovranno parteciparvi, così la pensa Mazzarri che ama coinvolgere in ogni appuntamento dai medici ai magazzinieri, dai dirigenti agli altri collaboratori. Per lui conta il gruppo e per gruppo s’intendono proprio tutti.
ANIMA – I giocatori sono motivati al massimo e percepiscono a distanza l’ansia che regna nella tifoseria. Ieri bocche cucite per tutti. Oggi parla solo Cannavaro, il capitano che proprio ieri è stato esortato via radio Kiss dal papà Pasquale:
«Domani sarà il mio compleanno. Vorrei tanto un regalo. A 60 me lo fece Fabio vincendo il Mondiale; a 65 lo vorrei da Paolo, una bella vittoria in Spagna».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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