In Croazia si conoscono un po’ tutti specialmente se fai sport ad alto livello. E può capitare che Fran Paskvalin, pallanotista dell’Acquachiara Carpisa Yamamay, e Ivan Perišic, centrocampista del Wolfsburg che il Napoli sta monitorando, un paio di anni fa strinsero amicizia in patria. Paskvalin il suo numero di telefono non ce l’ha più ma domenica sarà a San Siro, in occasione di Italia-Croazia, per convincere Perišic a trasferirsi all’ombra del Vesuvio.
Pronto per la missione?
«Se Ivan venisse a Napoli sarebbe fantastico. Per me e per lui».
Come lo convincerà?
«Gli voglio dire che qui si troverebbe benissimo. A Napoli la gente è molto simile a quella croata. Se giochi con il cuore ti fanno sentire parte della famiglia. E poi…».
E poi?
«E poi c’è il mare e per i croati è molto importante».
Meglio che Wolfsburg?
«Una città di mare è sempre una città di mare».
Perché consiglia Perišic al Napoli?
«Perché è un bravo ragazzo, è migliorato dal punto di vista tecnico e sarebbe sicuramente utile al Napoli».
C’è da convincere De Laurentiis.
«Beh, lì posso far poco. Pallanuoto e calcio sono sport diversi, girano altri soldi».
Domenica sarà a San Siro per tifare la sua Croazia. Che partita si aspetta?
«Noi siamo molto forti e con l’Italia non perdiamo da tantissimo tempo. Conte però ha messo su una bella squadra. È un allenatore che sa ciò che vuole».
Intanto la sua Croazia ha messo paura all’Argentina.
«E pensi che era la nazionale B, quella senza i big. Credo che domenica sarà una bella partita. Sabato sera noi dell’Acquachiara giochiamo a Brescia. Poi raggiungo a Milano alcuni amici che hanno preso i biglietti».
Non era meglio una bella tribuna vip con suo padre, centroboa dalle due medaglie d’oro alle Olimpiadi, che oggi è viceministro dello sport in Croazia?
«Con lui ci vedremo ma io devo vedere la partita per tifare Croazia. L’ho vista agli Europei in Portogallo, ai Mondiali in Germania. Quando posso vado».
Un pronostico?
«Secondo me un pari va bene ad entrambe. Diciamo 1-1».
Squadra preferita?
«Non ne ho una. Mi piace vedere la Champions,le squadre dove ci sono croati come Rakitic nel Barcellona o Modric nel Real Madrid».
Li conosce?
«La Croazia è piccola, ci conosciamo tutti, sappiamo tutto di tutti, specie se si è sportivi ad alto livello. Per esempio a Milano conosco Kovacic».
È vero che i croati sono i sudamericani dell’Europa?
«In qualche modo sì. Abbiamo estro, creatività, riusciamo un po’ in tutti gli sport».
È mai stato al San Paolo?
«Ancora no, ma è un appuntamento solo rimandato».
Magari un doppio debutto, lei in tribuna Perišic in campo.
«E perché no».
Gianluca Agata per il Mattino
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