Parte oggi, di venerdì, mai successo prima nella storia, il 97esimo Giro d’ Italia. Nasce ancora una volta dall’estero, dall’Irlanda stavolta, a Belfast con una cronosquadra serale – il via dinanzi al Museo del Titanic – di 21,7 chilometri. Tre giorni all’estero e poi approdo in Italia. Con una ripartenza dalla Puglia, da Giovinazzo. E via a salire, con i traguardi cruciali di Montecassino, nell’unica frazione che percorre la Campania, Oropa e Montecampione, arrivi coniugati al mito di Pantani, scomparso dieci anni fa, Val Martello, Monte Grappa, Zoncolan. E la conclusione a Trieste, città simbolo della unità di Italia, quel valore ideale, caro allo spirito del Giro. 198 atleti divisi in 22 team, con l’ assenza poco gradita, anche se da tempo ratificata, di Vincenzo Nibali, primo l’anno scorso. Il numero 1 sarà così sulle spalle di Michele Scarponi, ultimo dei vincitori italiani (sia pure a tavolino, nel 2011, per la squalifica di Contador) in gara. Molti giovani italiani rampanti sono annunciati, come il sardo Fabio Aru ed il bergamasco Davide Villela. Ed oltre a Scarponi sono al via, ambedue defilati ormai dalla ribalta maggiore, Damiano Cunego ed Ivan Basso, che il Giro già lo hanno vinto: Cunego nel 2004 e Basso nel 2006 e nel 2010. Sembrano attori di una vita fa e di un ciclismo nazionale svanito. Ed il pronostico infatti parla, alla vigilia inesorabilmente straniero. E vede in pole position uno scalatore colombiano Nairo Quintana, secondo al Tour 2013, ed i plausibili ousider Rigoberto Uran, secondo al Giro dell’anno scorso, Cadel Evans, Joaquim Rodriguez e Ryder Hesjedal, in rosa nel 2012. Con un omaggio ad Alessandro Petacchi, 40 anni compiuti.
Fonte: Il Mattino
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