E adesso? Chi se lo ricorda più, quando il Napoli volava in campionato e sognava la Champions? Sembra una vita fa, ma è passato solo un mese. Oggi, dopo la spazzolata con l’Atalanta, si guarda il calendario e ci si interroga su quando si arresterà l’irresistibile discesa degli azzurri, 2 punti nelle ultime 5 gare e 15 gol subiti: domani si va a Lecce, mica facile, poi arriva il Novara, quindi la sfida all’Olimpico con la Roma.
La Lazio è a sei punti (sette, considerando il vantaggio negli scontri diretti), aggrapparsi ai guai extra-calcistici dei biancocelesti sarebbe poco elegante e anche prematuro. Per i tifosi un incubo l’idea di uscire fuori dalla zona Champions. Walter Mazzarri ha tenuto a rapporto i giocatori prima dell’allenamento di ieri e non saranno stati complimenti per quanto hanno fatto (o non fatto) con l’Atalanta. Il problema però non sta in 90 minuti, ma è spalmato su 29 giorni. Perché i numeri nello sport non mentono mai. Tutto è cominciato la sera di Londra, allo Stamford Bridge, quando il Napoli ha avuto l’occasione storica per eliminare il Chelsea e approdare ai quarti di finale. È stato l’inizio dei guai. Perché poi sono arrivati il pari con polemiche di Udine, il pari con rimonta del Catania e tre ko dolorosissimi per dimensioni e importanza.
Il Napoli sembra smarrito, stanco, sull’orlo (se non oltre) di una crisi di nervi. Al San Paolo mercoledì sera si sono viste poche idee e scarsa tenuta atletica. Lecce, a questo punto, è una tappa cruciale. E non solo per Mazzarri. La striscia negativa – il Napoli non vince dall’9 marzo, contro il Cagliari – ha aperto la falla, spegnendo la luce dell’entusiasmo e riportando sulla terra un gruppo che pensava di poter rientrare nel giro Champions e che adesso dà la sensazione di aver smarrito la voglia di lottare.
Ma in tre giorni come si può salvare la stagione e rinviare la fine del ciclo? Serve un Napoli operaio. Umile, corto, organizzato, senza fronzoli e sicuramente senza Maggio e Zuniga. Mazzarri, in ogni caso, si affiderà per quanto possibile ai giocatori più esperti. Lo ha fatto sin dalla prima giornata e non ha mai avuto ripensamenti: Mazzarri si affida ai soliti undici titolari, con Dossena confermato obbligatoriamente a sinistra perché altre alternative non ce ne sono. In difesa rientrano Cannavaro e Aronica. In mezzo al campo coppia composta da Gargano e Inler. Difficilmente rinuncerà a uno tra Hamsik, Lavezzi e Cavani. Vargas osservato speciale negli ultimi allenamenti: l’assenza di Pandev gli consentirà di avere spazio a disposizione nella ripresa.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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