Un gol mangiato, è vero, e altre tre pericolose conclusioni in porta, con un palo centrato. Un colpo di tacco avventato in difesa, ma anche tanti palloni recuperati a centrocampo. Insomma, sono stati 39’ minuti intensi quelli giocati da Marco Parolo l’altra sera a Londra contro la Nigeria alla sua seconda apparizione in maglia azzurra.
Una prestazione di grande personalità da trascinatore. «In Nazionale mi sono allenato al fianco di Insigne e ho potuto vedere che è molto forte»Ieri Parolo è
rientrato a Collecchio decisamente rinfrancato dall’esperienza con la Nazionale. « E’ stata una settimana molto bella. Stavo bene, lo vedevo negli allenamenti, e avevo voglia di spaccare il mondo, sarei corso dietro a tutti gli avversari. Peccato non aver segnato, ma questo significa che c’è ancora da migliorare. Intanto però sono contento della fiducia ricevuta lunedì: entrare assieme a Pirlo poi ti dà tranquillità. Lui mi ha detto: passami la palla e lanciati negli spazi che ti faccio divertire: con lui funziona così. Poi l’atmosfera ha fatto il resto: ho provato quanto sia bello e importante rappresentare il tuo Paese ».
In azzurro, per qualche minuto anche in campo, ha ritrovato Giaccherini con il quale tanto bene aveva fatto a Cesena. « Siamo molto amici in effetti e mi sarebbe piaciuto molto che nel tabellino alla voce ‘“marcatori’” ci fossero tutti e due i nostri nomi. Se fosse successo avrei incorniciato il giornale, e credo che anche a Cesena in tanti sarebbero stati contenti. Anche lui come me è arrivato in alto dalle serie minori: spero di seguire la sua strada anche nel trovare un posto fisso nel gruppo azzurro ».
Certo la prova di Londra è stato «Giocare bene con il Parma potrà convincere Prandelli a portarmi in Brasile per il Mondiale»un bel biglietto da visita per il ct in
vista del Mondiale. « Ci sono molti centrocampisti forti. Però ho capito che un mio spazio potrei anche ritagliarmelo, ma tutto passa per le prestazioni che riuscirò a fare con il Parma. Il ct avrà già nella testa tanti nomi, credo che restino da assegnare non più di tre o quattro posti e dovrò cercare di conquistare uno di quelli ».
Anche Donadoni ha avuto un peso nell’ascesa di Parolo. « Lui mi chiede sempre di cercare gli inserimenti in attacco e, nel dubbio, di andare una volta in più piuttosto che una in meno perché potrei provocare situazioni da gol. Io cerco di seguire le sue indicazioni e credo che siano sintomo di una mentalità offensiva che cerco di esprimere sul campo ».
Parolo però ha già in testa la gara di Napoli dove sabato il Parma giocherà in anticipo alle 20,45. « A Napoli sarà una gara dura. Sono stato una settimana con Insigne e devo dire che è molto forte. Higuain e Hamsik poi li conosciamo. Però noi andiamo a fare la nostra partita, e magari il gol che non mi è riuscito in azzurro lo farò a Napoli. Dovremo cercare di non subìre la partita, specie all’inizio quando i loro tifosi vorranno spingere la squadra alla carica dopo il ko di Torino. Se terremo botta, cercando di far male con qualche ripartenza, potremo dire la nostra ».
Ieri seduta tecnico-tattica per la squadra a Collecchio, mentre oggi ci sarà un allenamento a porte chiuse alle 18 al Tardini
Fonte: Corriere dello Sport
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