Il Parma perde l’Europa e, forse, anche il suo patron Tommaso Ghirardi. La sentenza dell’Alta corte di giustizia del Coni che ha bocciato il ricorso dei ducali contro la mancata concessione della licenza Uefa da parte della Prima e Seconda Commissione della Figc, a causa del ritardato pagamento di 300 mila euro di Irpef per dei suoi tesserati, infatti, non solo esclude la società dalla prossima Europa League in favore del Torino ma potrebbe portare a un colpo di spugna del presidente. «Sono molto amareggiato da questo sistema sportivo e ancora di più da questa sentenza. Stavolta l’hanno combinata grossa. Forse sono riusciti a farmi abbandonare il mondo del calcio», la prima reazione di Ghirardi, riportata sul sito del club. «Sto leggendo la sentenza, per me il calcio finisce oggi. Vadano avanti da soli», aggiunge poi a Sport Mediaset. Mercoledì a Roma il patron del Parma si era rivolto direttamente alla corte presieduta da Franco Frattini: «Io non ho conoscenza dell’argomento ma siamo al Coni, nella casa dello sport e pretendo venga fatta giustizia nello sport». I giudici, però, fugati i dubbi che li avevano portati a posticipare la sentenza sono chiari: «La vicenda va inquadrata nell’ambito di regole, scrivono nella sentenza, quelle dettate dalla Uefa nel manuale, che disciplinano una ammissione a numero chiuso ad un campionato sovranazionale in cui la par condicio tra gli aspiranti deve essere garantita nello stesso modo per tutti i Paesi interessati». Bocciata la linea difensiva del Parma. «Sia pure per un dedotto errore imputabile ad altri – spiega la Corte -, i pagamenti effettuati con i cedolini di novembre e dicembre 2013 sono stati obiettivamente configurati come anticipi sui pagamenti di somme contrattualmente dovute. Ciò ha determinato, in capo alla società, l’obbligo di versare entro trenta giorni all’accantonamento gli importi trattenuti. Il che, pacificamente, non è avvenuto». I giudici riconoscono comunque che nel manuale licenze «è preclusa ogni difesa alla società a cui, per un qualsiasi motivo, l’inadempimento fiscale, cui potrebbe opporsi e perciò solo rispettare il requisito ivi prescritto, venga contestato a termine ormai scaduto». Oltre il limite del 31 marzo, quando la Prima Commissione negò la licenza. Magra consolazione. Gli emiliani possono ora rivolgersi al Tas di Losanna, ma i precedenti del club greco del PasGiannina e di quello spagnolo del Malaga (per citare i più recenti), escluso in favore del Siviglia poi vincitore dell’Europa League non fanno ben sperare. Il Torino, invece, può sognare in grande: caroselli dei tifosi granata dopo l’annuncio da Roma.
Fonte: Il Mattino
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