La comunicazione di servizio emessa martedì sera dalla società Parma FC, sul proprio sito internet, circa l’eventuale utilizzo di biglietti da parte di residenti in Campania privi della Tessera del Tifoso, non è una primizia assoluta, in quanto c’era stato un analogo precedente in occasione della gara interna con la Sampdoria, allorché era stata accertata l’emissione anomala di circa 150 titoli destinati ai tifosi gemellati NO TDT residenti in Liguria, regione nella quale era stata interdetta la vendita dei tagliandi su determinazione dell’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive, poi passata al CASMS che aveva suggerito il provvedimento restrittivo ordinato dal Responsabile dell’Ordine Pubblico (Il Questore) con ratifica finale (firma) del Prefetto. In quella occasione, nel giorno stesso (giovedì 11 novembre) in cui si sarebbe svolta la gara in notturna, avuto sentore di quanto era avvenuto nella Tabaccheria di Via del Conservatorio (successivamente esclusa dal circuito delle prevendite, proprio a causa di quell’episodio) la Società, tramite il proprio sito internet, aveva avvisato delle conseguenze dell’utilizzo improprio dei biglietti acquistati. Ma anche se i due comunicati sono uguali identici, la fattispecie, stavolta, è diversa. In questo caso, infatti, non c’è il rischio che si ripeta la carineria tra gemelli (anche perché non è che la tifoseria Crociata simpatizzi particolarmente per quella partenopea), bensì che possano essere in azione i bagarini, data la grande richiesta di tagliandi e l’interdizione della vendita nella regione Campania per gli Obiettori di Coscienza della Tessera, o che costoro possano ricevere un titolo acquistato da chi ne ha diritto (cioè un Tesserato). Pertanto, siccome saranno intensificati i controlli sia al prefiltraggio che ai tornelli, anche al fine di prevenire contestazioni, la Società Parma FC ha preferito comunicare con congruo anticipo che l’uso del biglietto in violazione alla disposizione prefettizia, comporta il conseguente non accesso allo stadio Tardini e possibili sanzioni amministrative da parte delle autorità preposte.Ovviamente deve trattarsi di tessera del tifoso valida e non contraffatta, anche se questa possibilità sembra essere scongiurata, nonostante la scorsa estate, in concomitanza con la prima giornata del campionato, prendendo spunto dal fatto che Napoli è la capitale incontrastata della falsificazione – con un’intera economia capace di vendere per originali ogni genere di prodotti , comprese le più prestigiose ed esclusive griffe, realizzati alla perfezione come fossero gemelli degli originali – sulla stampa campana, incluso l’autorevole quotidiano “Il Mattino” era partito un tormentone secondo cui la perizia dei falsari si sarebbe spinta fino a falsificare la card maroniana. Circostanza subito smentita dal questore napoletano Santi Giuffrè. La notizia del 24 agosto scorso asseriva che la Procura di Napoli, dotatasi di un apposito gruppo di lavoro di pm sui reati da stadio, aveva avviato un’indagine conoscitiva su un sito gestito da persone vicine al mondo del tifo organizzato che nei giorni precedenti avevano messo on line istruzioni per falsificare la tessera istituita dal Ministero degli Interni.
La Redazione
C.T.
Fonte: stadiotardini.com
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