Giornata di presentazione in casa Parma per l’ex azzurro Roberto Inglese. Queste le sue parole: “Avevo trattative in atto però prima di tutto ho messo il Parma perché ho trovato persone che mi hanno voluto bene, che mi hanno accolto in maniera splendida e sicuramente è stata la mia prima scelta. Ho voluto fortemente tornare qui e devo ringraziare tutta la dirigenza e la presidenza per lo sforzo economico per portarmi qui, cercherò di dare il massimo per ripagare la loro fiducia”.
L’anno scorso per te è stato un anno spartiacque?
“Sono parecchi anni che sento parlare di una mia esplosione, quando un giocatore gioca da quattro/cinque anni in Serie A non abbia raggiunto il suo limite ma è abbastanza consacrato. Sicuramente rispetto all’anno scorso dovremo migliorare i numeri, specialmente a livello personale. Ho cinque anni di tempo per mostrare alla società e a tutti quelli che lavorano nel Parma che hanno fatto un bell’investimento e che era giusto puntare su di me”.
Quanto ha contribuito nella tua scelta vedere il Parma così determinato?
“Ero cercato da tante squadre, la differenza l’ha fatta la mia volontà di tornare a Parma a tutti i costi ma anche la voglia messa dal direttore e dal presidente di portarmi qui subito e di chiudere in fretta la trattativa. Non posso fare altro che ringraziarli e sono contento che questo matrimonio si sia fatto col consenso di tutte le parti”:
Lo scorso anno sei arrivato a tre giorni dalla fine del mercato, ora hai tutto il tempo per lavorare:
“Conosco già i compagni, l’ambiente e i metodi del mister, però sicuramente i metodi di lavoro quando cambi squadra sono molto differenti quindi è un valore aggiunto arrivare qui in ritiro e lavorare con lo staff e i compagni”.
Nella testa del Parma c’è la salvezza, ma negli occhi?
“Dobbiamo ripartire da quanto di buono si è fatto l’anno scorso, la Serie A è un campionato difficile, a febbraio tutti parlavano di noi come se dovessimo arrivare in Europa, poi ci siamo salvati nelle ultime due giornate. Ripartiamo dalla salvezza poi con gli acquisti e con la programmazione fatta più in là potremmo divertirci”.
Cosa ti ha chiesto il mister?
“Siamo ripartiti da quello che avevamo fatto l’anno scorso, sono i primi giorni ed è difficile dare delle indicazioni ben precise, anche perché i nuovi devono ancora inserirsi. Giorno per giorno lavoreremo per migliorare quanto fatto l’anno scorso. Sono arrivato la scorsa estate non c’è bisogno di fare i numeri o quant’altro, sicuramente bisogna sempre guardare in avanti rispetto a quello fatto l’anno precedente, sia a livello di squadra che personale”.
Cosa ti ha detto il mister per convincerti?
“L’anno scorso si è creato un legame particolare con il mister, è inutile negare che abbiamo un buon feeling venendo anche dalla stessa terra. E’ stato subito uno degli allenatori con cui mi sono trovato meglio. E il modo di giocare in cui sono lì da solo in avanti è quello che prediligo, sono contento sia per le sue idee sia per il suo modo di giocare. Questo ha fatto la differenza.”
A che punto della tua carriera ti senti?
“Ogni anno si parla della mia consacrazione, per chi guarda questo sport si intendono i gol ma io vado più su un aspetto tecnico. Sono venuto in una realtà che mi appartiene, che non è una realtà di fioretto ma su cui ci basino più sulla fisicità che sul gioco palla, ma abbiamo tempo per migliorare anche quello che non fa parte del nostro bagaglio. In cinque anni cercheremo di migliorare e di giocare meglio a pallone”.
Statisticamente hai sempre fatto meglio il secondo anno che il primo:
“Io ho sempre cercato di migliorare quello fatto l’anno precedente e ci sono sempre riuscito. Nella vita se si prova a migliorarsi ci si riesci, se uno si crede arrivato fa un grave errore. La mia carriera ha dimostrato che non mi sono mai tirato indietro e cercherò di farlo anno dopo anno visto l’investimento della società”.
Sui social i tuoi compagni ti cercavano, li hai fatti felici?
“Al di là dello staff tecnico e dei compagni, ho costruito dei rapport importanti all’interno dello spogliatoio. Non sono una persona materialista, guardo molto anche agli aspetti umani e ai rapporti. Tra il giocarmi palcoscenici più importanti e l’essere felice venendo qui ho scelto la seconda, dove ho trovato una seconda famiglia che mi ha dimostrato di volermi bene e me lo ha testimoniato nel mio ritorno”.
Un pensiero alla Nazionale?
“Sicuramente è un obiettivo che mi sono posto, giocare con continuità e cercare di arrivare a quella maglia che ho indossato ma con cui non ho ancora esordito ufficialmente. Facendo bene io e la squadra cercheremo di toglierci questa soddisfazione”.
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