E’ intervenuto Pierluigi Pardo nel corso di Si Gonfia La Rete, trasmissione in onda su Radio Marte: “Bisogna decidere di cambiare definitivamente le cose. A me sembra che il problema ce l’abbiamo davanti agli occhi, e invece di risolverlo ci giriamo intorno da 20-30 anni. Si fanno tante cose, tipo restrizioni o tessere, che sicuramente hanno portato a una riduzione degli incidenti. Anche se l’atmosfera è migliore rispetto a 20-30 anni fa, i problemi ci sono ancora. I provvedimenti di facciata, tipo chiudere il campionato per un turno, non mi piacciono. Bisogna colpire le persone che si comportano male e ‘liberare’ quelle che si comportano bene. E’ un’ovvietà che non si riesce a realizzare. Qualcosa si deve fare. Io direi di darci un tempo, dotiamo gli stadi di meccanismi di sorveglianza veri e sanzioni a chi è razzista. Lo Stato deve fare lo Stato. Perché in Inghilterra chi lancia la banana dopo due ore lo arrestano e qui non accade? Io sono dell’idea che i buu razzisti e i cori di discriminazione territoriale siano qualcosa di diverso dagli sfottò. Fare riferimenti a delle tragedie avvenute o delle tragedie possibili è una cosa diversa: le cose di discriminazione sono i cori contro Superga, il colera, l’eruzione di un vulcano e non mandarsi a quel paese. Bisogna avere sensibilità e coraggio nel sospendere la partita, come hanno fatto Irrati e Gavillucci. Io tante volte ho pensato che dare troppa pubblicità a questi scemi fosse fargli un regalo. Visti i precedenti del passato, la squalifica dell’Inter è anche eccessiva. Non era mai successa una squalifica del genere“.
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