Era una delle medaglie più attese alla vigilia della Paralimpiade, e per l’Italia veniva data come praticamente sicura. Assunta Legnante non ha tradito le attese, coronando il sogno paralimpico e conquistando la medaglia d’oro nel lancio del peso di categoria F11/12. L’azzurra di origine campana ma residente da anni ad Ascoli Piceno ha dominato la gara fin dal primo lancio, con cui ha stabilito il nuovo record mondiale con la straordinaria misura di 16,74. Niente da fare per le rivali, le cinesi Tang e Zhang, nettamente staccate, con la prima che ha lanciato a 12,47 e la seconda bronzo con 11,07. Assunta Legnante, già campionessa europea indoor dei normodotati prima di perdere la vista a causa di un glaucoma congenito a entrambi gli occhi manifestatosi nel 2009, continua ad ‘aggiornare’ il suo record ogni volta che gareggia. Suo ero infatti anche il primato precedente di 15,89 ottenuto il 28 luglio ad Ascoli. “Questo oro lo devo a tante persone – ha detto la Legnante a fine gara – alla mia famiglia, al mio compagno, al mio allenatore ed a mia mamma scomparsa da poco, alla quale avevo promesso di vincere”. Prima dell’aggravarsi della sua malattia, Assunta era già una campionessa di razza: campionessa continentale indoor nel 2007, capitano degli azzurri ai Mondiali nello stesso anno a Osaka, visto che nella nazionale italiana di atletica aveva fatto la sua prima apparizione quando aveva soltanto 15 anni. Alle Olimpiadi di Pechino era stata sfortunata, venendo eliminata nelle qualificazioni, mentre a quelle di Atene 2004 non aveva potuto prendere parte perché il Coni l’aveva bloccata, dopo che era stata già convocata, per una “non idoneità fisica” motivata con un innalzamento della pressione oculare. Ma il suo status di campionessa vera lo ha confermato nello sport paralimpico, dove è entrata l’11 maggio scorso con la gara dei campionati assoluti italiani di Torino. Anche lì fece subito il record, con 13,27. Con il primato oggi a Londra la Legnante ha anche raggiunto il minimo per accedere agli Europei di atletica di Zurigo del 2014. Potrebbe quindi diventare un Pistorius al femminile, nel senso di abbattere un’altra barriera. Nel suo caso, quello di una donna non vedente in gara contro atlete normodotate. Ma è é possibile un suo ritorno nel team azzurro insieme ai vecchi compagni, tenendo conto che nel settore dei lanci non ci sono regole specifiche che lo vietano? “E perché no? – ha risposto oggi all’azzurra ad una domanda specifica -, però solo se arrivo almeno a 18 metri: a Zurigo per andare a fare la comparsa non lo farei. Ma questa misura non è poi così lontana. In fondo sono ferma da tre anni e prima di Londra mi sono allenata giusto il minimo indispensabile, non come facevo prima. Devo ancora scoprire cosa il mio corpo mi consente di fare, quella di adesso è una nuova Assunta”. “Questa mattina, in gara, sono tornata ai tempi di Pechino – ha aggiunto la Legnante – ma ora sto vivendo qualcosa di assolutamente nuovo, emozioni del tutto diverse rispetto a quattro anni fa”. Quella della Legnante è la quarta medaglia, la prima d’oro, dell’atletica italiana alle Paralimpiadi 2012. Due gli argenti arrivati dalla velocità grazie ad Oxana Corso nei 200 metri T35 (33″68, record europeo) e Alvise De Vidi nei 100 metri T51. Bronzo, invece, per la cantante Annalisa Minetti che con la guida Andrea Giocondi ha realizzato anche il primato mondiale dei 1500 metri T12 (4’48″88)
Fonte: Ansa.it
La Redazione
G.D.S.
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