Paradosso Uefa: il club può perdere il posto in coppa anche se innocente

Gli atti della Procura di Napoli verranno trasmessi al procuratore federale Stefano Palazzi, magistrato napoletano che guida il pool degli inquirenti di via Allegri. Sarà lui a decidere sui deferimenti (i rinvii a giudizio) dei tesserati e della società. Matteo Gianello rischia per il tentativo di illecito; Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, avvicinati dall’ex compagno alla vigilia di Samp-Napoli, per omessa denuncia e il club per responsabilità oggettiva, ovvero per i comportamenti dei suoi giocatori, pur essendo totalmente estraneo alla vicenda. Cannavaro e Grava sono stati perentori su quel «contatto» con Gianello. «Millanterie», le ha definite il loro procuratore Fedele.
Il Napoli esce ampiamente «assolto» dalle carte della Procura. Ieri è rimastoin silenzio. Ma il caso rischia di diventare scabroso. Un deferimento non equivale a una condanna: l’eventuale sanzione della Commissione disciplinare – il processo a carico di tesserati e di club di serie A si terrà dopo gli Europei, da fine luglio – sarebbe lievissima, ammesso che vi fosse. Ma c’è un problema sul fronte internazionale perché potrebbe vacillare l’iscrizione del Napoli all’Europa League 2012-2013 in caso di deferimento da parte di Palazzi. Un punto molto delicato, sul quale i dirigenti del club hanno deciso di non pronunciarsi in attesa di sviluppi.
L’avvocato Mattia Grassani, a cui verrà probabilmente affidata la difesa del Napoli, ha sottolineato che vi sono margini di discrezionalità da parte dell’Uefa sull’iscrizione alle coppe di squadre rinviate a giudizio in Italia. Può essere il caso della Lazio per l’inchiesta di Cremona (in carcere c’è l’ex capitano biancoceleste Mauri) e del Napoli, che però non vede suoi tesserati coinvolti in maniera altrettanto pesante. L’articolo 50 dello statuto dell’Uefa, al punto 3, recita: «L’ammissione alla competizione di un membro o di un club, direttamente o indirettamente coinvolto in attività tesa a organizzare o influenzare il risultato di un incontro a livello nazionale o livello internazionale, può essere respinta con effetto immediato, fatte salve eventuali misure disciplinari».
Il presidente dell’ente calcistico europeo, Platini, in prima fila nella lotta contro gli scommettitori, ha concesso ampia discrezionalità al «Panel di emergenza», chiamato a decidere su tali questioni. C’è stato un caso imbarazzante nella scorsa edizione della Champions League: l’esclusione dei turchi del Fenerbahce per un caso di scommesse, tuttavia due settimane fa il club – dopo aver incassato il danno tecnico ed economico per il provvedimento dell’Uefa – è stato assolto dalla federazione di Istanbul.
L’avvocato Michele Colucci, titolare di uno studio di diritto sportivo a Bruxelles, consulente di Fifa e Uefa oltre che dell’Ue su tali tematiche, ha spiegato: «L’Uefa applica una politica molto dura, tanto è vero che Platini ha coinvolto l’Interpol per tentare di debellare il fenomeno. C’è un ampio potere decisionale sull’iscrizione dei club alle coppe anche per casi che potrebbero apparire non particolarmente gravi. Il Napoli correrebbe rischi per la responsabilità oggettiva, che può essere ritenuta giusta o sbagliata, ma ha un principio giuridico e come tale va accettata».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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