Di partite delicate Gianluca Paparesta se ne intende. Il fischietto barese non ha mai arbitrato il Napoli quando era al top dei risultati. Allora gli azzurri erano in B. La designazione di Damato? Un po’ sorprende ma potrebbe essere molto importante se tutto filerà liscio. «Molti avrebbero preferito Orsato di Schio perché più esperto e perché non ha importanti precedenti sia con la Juve che con il Napoli, però Damato è un arbitro che sicuramente dà garanzie».
Il Napoli lo conobbe in serie C. Consacrazione per lui come per la squadra azzurra?
«Più per Damato che per il Napoli perché la squadra azzurra ha vinto scudetti e coppe. Per Damato potrebbe sicuramente rappresentare una svolta della sua carriera. Se tutto fila liscio come io mi auguro sarebbe uno splendido risultato per il suo presente ed il suo futuro».
Quali pericoli?
«Dovrà affrontare una grande pressione: sicuramente cercherà di fare un’opera di “prevenzione” soprattutto nelle prime fasi della partita, per evitare che i giocatori possano rendersi protagonisti di situazioni che possano incidere negativamente sul corso della partita».
In questi casi si dice qualcosa ai giocatori prima di cominciare?
«Si cerca di invitarli ad evitare discussioni sugli episodi. Se ne parla dopo la partita. Durante, meglio limitarsi a giocare. Polemiche e tutto il resto non appartengono ai novanta minuti».
Lei cosa si augura?
«Che ci sia quel buonsenso che dovrebbe accompagnare le prestazioni di ciascun arbitro e che vengano applicate le regole lasciando scorrere il gioco, senza decisioni eccessive che abbiano in sé del protagonismo superfluo».
Lo Juventus Stadium quanto influisce?
«Forse lo può essere per le squadre ma mi auguro non per l’arbitro».
La difficoltà maggiore?
«L’uniformità di giudizio. Troppe volte abbiamo assistito a giudizi difformi di fronte a simili comportamenti».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
