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Papa Francesco ai calciatori: “Restate dilettanti dentro. Difficile per me scegliere per chi fare il tifo”

In prima fila i giocatori di Italia e Argentina, nella sala Clementina del Vaticano, dove il Papa riceve anche i capi di Stato. Alle 12 è iniziata l’udienza da Papa Francesco. Ha iniziato a parlare Giancarlo Abete, presidente della federcalcio. Poi è toccato al presidente dell’Afa, la federcalcio argentina. Il Papa ha ringraziato e ha preso la parola: «Cari amici, facciamo metà in italiano, metà in spagnolo va bene?Vi ringrazio per questa visita in occasione della partita. Sarà un po’ difficile per me fare il tifo, ma per fortuna è un’amichevole e che sia veramente così mi raccomando. Ringrazio i dirigenti, saluto gli atleti. Voi, cari giocatori siete molto popolari, la gente vi segue molto, non solo in campo ma anche fuori, questa è una responsabilità sociale. Mi spiego: in campo si trovano bellezza, gratuità e cameratismo, se a una partita manca tutto questo, manca la forza, anche se la squadra ha vinto. Non c’è forza per l’individualità. Questi termini si trovano riassunti in un termine che non si deve mai abbandonare “dilettante”, “amateur”. La professionalità deve esistere, ma mai lasciare da parte la vocazione del dilettante. Uno sportivo, pur essendo prpfessionalista deve restare un dilettante. Gratuità, camertatismo e bellezza. Prima di essere campioni siete uomini, con pregi e difetti, cuore e idee, aspirazioni e problemi e allora anche se siete personaggi restate sempre uomini nello sport e nella vita, uomini portatori di umanità. A voi dirigenti un incoraggiamento per il vostro lavoro: lo sport è importante, ma deve restare tale. Il calcio è un grande business, lavorate perché non perda il carattere di dilettante. Quando le squadre vanno per questa strada lo stadio si arricchisce umanamente, sparisce la violenza, tornano le famiglia sugli spalti». Da qui parla in spagnolo: «Saluto in modo speciale i club argentini, grazie per questa visita. Cari amici prego per voi, chiedo al Signore che vi benedica e che la Madre vi custodisca. E vi chiedo di pregare per me, perchè anch’io nel mio campo possa giocare una partita onesta e coraggiosa».

Fonte: corrieredellosport.it

La Redazione

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