Pablito Rossi, eroe dei Mondiali di Spagna del 1982, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna de “Il Mattino”. Ecco le sue parole: “Mertens contro Dzeko, chi è più forte? Sono totalmente diversi come caratteristiche ma segnano entrambi tanto. Bisogna solo complimentarsi con tutti e due per quello che stanno facendo. Dzeko nasce attaccante centrale e conosciamo da più tempo il suo valore, ha sempre fatto gol e punta sul suo fisico. Mertens è l’opposto, rapido e veloce, credo che nessuno s’aspettasse una sua crescita in quel ruolo: la sua continuità di rendimento e realizzativa è impressionante. Pregi e difetti del belga? Mi rivedo molto in Mertens. È veloce e come me non nasce centravanti ma ci diventa. Fino a 20 anni io giocavo ala destra, poi a Vicenza fui spostato centravanti e da quel momento cominciò la mia fortuna. Lui nel nuovo ruolo ci è arrivato a trent’anni per una grande intuizione di Sarri, la sua crescita è ancor più sorprendente perché rapidissima. Essendo piccolo di testa, come difetto evidente gli attribuirei ovviamente il colpo di testa. Di qualità invece ne ha tante, sa far gol e li fa fare agli altri. È un attaccante completo che gioca per la squadra. Pregi e difetti di Dzeko? Nel suo dna non rientra la rapidità sotto rete. Non è veloce e nemmeno un dribblomane. Però è forte di testa, la sua qualità migliore è l’elevazione al di là della sua altezza. Mertens sfrutta la coralità del gioco del Napoli e può colpire la Roma con la sua velocità in mezzo a Fazio e Manolas, forti fisicamente ma non rapidissimi. Dzeko invece può essere determinante con la sua prestanza fisica. Il Napoli deve tenerlo lontano dall’area di rigore perché su qualsiasi palla può diventare pericoloso. Roma-Napoli primo vero test per gli azzurri? Il Napoli sta giocando bene non da adesso, già l’anno scorso esprimeva il calcio più bello seppur con qualche battuta d’arresto. Ora sta trovando continuità di risultati, non era mai partito così forte. Un chiaro segnale che la squadra ha più consapevolezza rispetto agli anni scorso. Gli azzurri più giocano insieme e più imparano a memoria i meccanismi di gioco di Sarri. Detto questo, la Roma è una squadra pericolosa che è cresciuta dopo una partenza non brillantissima. Sarà una sfida alla pari, sarà un test indicativo sulla forza del Napoli, per dimostrare se davvero può restare in testa alla classifica fino in fondo. In chiave scudetto, direi invece che la Roma è dietro a Juve e Napoli. Juve-Napoli, duello alla pari? Direi di si. Il Napoli sta dimostrando di aver colmato il gap, anche se poi andrà fatta un’altra verifica tra dieci giornate. La Juve ha vinto tanto, ha tanti calciatori forti e se non molla con la testa reggerà fino alla fine. Il Napoli ha acquisito finalmente una mentalità vincente, ora è una squadra matura per vincere lo scudetto. Roma-Napoli, sfida anche tra Insigne e Florenzi? Insigne sta diventando un punto fisso della Nazionale, lo ridiventerà anche Florenzi. Hanno esperienza internazionale e questo serve molto al gruppo di Ventura. Sfida Sarri-Di Francesco? Sarri ha fatto una lunga gavetta, direi troppa: è davvero strano come un maestro di calcio come lui sia arrivato così tardi nel grande giro. Al Napoli sta facendo un lavoro straordinario, si vede chiaramente la sua mano sulla squadra. Discorso identico per Di Francesco, che riesce a dare un’impronta alle squadre che allena e lo sta facendo anche alla Roma.”
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