Domenica Gonzalo Higuain sarà quasi certamente fischiato il più possibile. Chi prima di lui ha subito questo trattamento è stato Paolo Rossi, che rifiutò il passaggio in azzurro e quando giocò al San Paolo visse una notte terribile, come spiega egli stesso a La Gazzetta dello Sport: “Intanto non vorrei essere nei panni di Higuain, perché la sua situazione è certamente più difficile di quanto lo fu la mia, lui a Napoli ha giocato… Comunque per me fu un inferno: riuscii a segnare su rigore ma appena toccavo palla erano fischi pazzeschi, assordanti. Al Pipita dico proprio questo: i fischi fortificano i campioni.
Il mio rifiuto? Passò per tale ma in fondo io parlai al telefono 2’ con Ferlaino: lui manifestò interesse, io evidenziai il fatto che mi sarebbe piaciuto vivere in una squadra competitiva. La mia paura era quella di andare in un club che non potesse primeggiare; e la mia idea era di tornare prima o poi alla Juventus per poter vincere. Credo sia legittimo da parte di un calciatore cercare una situazione del genere, un posto in cui trionfare. Come Higuain? Esatto, anche se il Napoli di oggi lo è, competitivo, mentre quello di allora, di Ferlaino, lo divenne qualche anno dopo. Comunque, rispetto a me, Higuain ha dato tanto al Napoli, per cui meriterebbe riconoscenza: ha fatto una scelta che va rispettata, il tutto ricordando che prima di lui se ne andarono Cavani e Lavezzi…”.
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