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Paolo Cannavaro: “Squadra e tifosi da brividi”

Il capitano azzurro: "Il Parma si è dimostrato un avversario davvero valido"

Le voci da dentro, stavolta. E poi il tanfo della vigilia, lo stress da prestazione, la sana paura d’un intervento complicato, lo stress per il risultato, il sogno della vittoria, il timore d’una occasione perduta, la felicità d’un trionfo che vale il secondo posto in solitudine – e dunque la Champions – e introduce alla “Vecchia Signora”. Il tunnel è ormai un cono d’ombra della propria esistenza, un mese vissuto tra le fiamme dell’inferno: però la luce, ora, è abbagliante e quel Paolo Cannavaro che se la gode tutta, preferisce persino chiudere gli occhi e non guardare. «Il campionato è lungo, è lunghissimo siamo appena alla terza del girone di ritorno ed è superfluo chiederci se con questa vittoria l’abbiamo riaperto: non è né riaperto, né è chiuso. Non è mai stato nulla».  E’ stato un incubo ed ora è l’estasi, è un viaggio nei propri pensieri sparsi riafferrati nel verso giusto: e mentre l’aereo decolla e riconduce a casa, ciò ch’emerge da Parma è quella macchia azzurra che lo chiama a gran voce, l’invocazione perenne, gli ohh d’ammirazione e il coro finale da brividi che Cannavaro sente ancora nel testone. «Che tifosi che abbiamo. E che squadra che siamo. Però questa vittoria è della nostra gente: io non so neppure quanti fossero, so soltanto che mi sembrava di essere al san Paolo. Era come se giocassimo in casa. E dunque hanno meritato questo successo. Il loro sostegno è stato fantastico, ci sono stati al fianco dall’inizio alla fine, pure quando eravamo in momentanea difficoltà».

«CI SIAMO» – Un’ora e mezza per riprendere se stesso, per rimettersi al centro dell’universo partenopeo, per risentirsi un capitano, un leader ed un uomo. E per lanciarsi chissà dove, perché la classifica lusinga e la prova di forza (e di maturità) del Tardini accresce i meriti, mica solo l’autostima. «Il Parma ha dimostrato di essere una avversaria di assoluto rispetto. Per noi è stata una partita difficilissima. Siamo stati veramente bravi a riafferrarla nel finale, perché in precedenza va detto che eravamo invece apparsi ingenui. E questo vuol dire che noi ci siamo sempre, che abbiamo la forza per rialzarci». 
LA REAZIONE – Cosa volete che sia, adesso, un autogol; e cosa volete che valga, quel senso d’amarezza strapazzato poi da Cavani, per riconsegnare a Cannavaro un sorriso, per togliergli un altro peso (e stavolta piccolo, va) da dentro. Per rendere il suo rientro degno di essere ricordato come un bel giorno: era uscito di campo con il Bologna, il 16 dicembre, s’è ripresentato a Parma, la sua culla. E stavolta è come se cominciasse una nuova carriera. O, più semplicemente, come se nascesse un altro campionato: perché la Juventus è a tre punti e pure la Lazio. E in questa via di mezzo… «Abbiamo vinto in casa di una squadra che potrà fare tanto in questa stagione. Abbiamo rischiato, però poi siamo stati capaci di dimostrare che abbiamo carattere. E ne abbiamo tanto. Perché in situazioni del genere si può anche mollare. Il campionato non è riaperto, non è chiuso. Non è niente». E’ invece tutto, per Cannavaro 2… 
Fonte: Corriere dello  Sport
La Redazione
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