Paolo Cannavaro, ex difensore e capitano del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Tuttomercatoweb.com in occasione della finale del Torneo di Viareggio ed ha analizzato la mancata qualificazione della Nazionale ai Mondiali: “La delusione, per un paese che vive di pane e calcio, è quella non di tragedia ma quasi, calcisticamente parlando. Le motivazioni è difficile anche trovarle, si dovrebbe andare molto più a fondo. Ai ragazzi non si può dire nulla, tranne che in una partita dalla quale ci si aspettava un risultato diverso siamo incappati in una sconfitta inattesa. Però la squadra ha dimostrato di aver dato tutto in campo”.
Si parla tanto di settori giovanili, a suo parere cosa si dovrebbe fare?
“Se n’è parlato tanto quando non ci siamo qualificati l’ultima volta, se ne parla tanto ora. Noi sono diversi mondiali che dimostriamo dei limiti, si dovrebbe parlare di meno e fare più fatti. Essendo nell’Unione Europea, un limite agli stranieri non è possibile. Però calcisticamente siamo un Paese che ha poco da chiedere: abbiamo materia prima in quantità. Se ricominciamo a lavorare bene sui giovani possiamo riportare il calcio italiano ai livelli che ha sempre avuto a livello mondiale. Italia, Germania, Brasile, Argentina sono nazioni che non hanno da invidiare nulla a nessuno”.
È una questione di coraggio?
“È una questione di coraggio, di tornare a credere nei ragazzi come si faceva una volta. Probabilmente anche badando meno alla tattica, ma dando cose diverse che poi sono quelle che si fanno altrove. Abbiamo esportato tanto nel calcio: non lo dico per presunzione”.
Quante possibilità ha il Napoli di vincere lo scudetto?
“Le stesse di Milan e Inter, mi verrebbe da dire anche della Juve per quanto nel calcio italiano sia difficile rimontare tre squadre. Il campionato è nelle mani di queste squadre, chi sbaglierà meno porterà a casa il tricolore”.
Con l’Atalanta il Napoli dovrà fare a meno di Osimhen e Di Lorenzo.
“Sicuramente peseranno, ma chi rimpiazzerà questi due non è da meno. Si può vincere la prossima anche senza di loro”.
Tra gli allenatori italiani, chi l’ha colpita di più?
“Non è questione di allenatori italiani o no. Le tre lì davanti stanno facendo vedere un testa a testa forte fra tre allenatori italiani. Mi piacerebbe poter dire Spalletti alla fine”.
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