Oh capitano….E quando ormai è finita, e non c’è altro per la testa che il divano di casa propria per gustarsi Juventus-Milan, per guardarsela dall’alto dei sessantasei punti e di un secondo posto (blindatissimo), la prudenza sorge spontanea: «Ogni partita nasconde insidie speciali». Paolo il caldo ha la Champions in testa, la maglietta azzurra incollata alla pelle e un’idea fissa che gli allieta queste serate: però mancano ancora cinque partite, e dunque un leader ha il dovere di contenere l’ottimismo, almeno fino a quando… «Non esistono gare semplici».
GRAZIE, GENTE – Ci sono sfide che non finiscono mai e che ti timbrano per il resto delle tue (cinque) giornate: Napoli-Cagliari è la fotografia esauriente di un’annata vissuta sempre in tensione (dal 5-3 in casa del Torino al 3-2 all’Atalanta) e che servono per mostrare di che pasta sia fatta questa squadra decisa a tutto, pur di conquistare quella Champions ch’è il sogno da bambino di Paolo Cannavaro: «Ma stavolta a trascinarsi verso il successo è stato il pubblico: abbiamo sentito il loro calore, il loro incitamento, ci hanno spinto al successo, credendoci almeno quanto noi. Era diventata una sfida complicatissima, avere al fianco sostenitori del genere rende tutto più semplice e anche più bello».
QUASI BOMBER – Il Cannavaro double face d’una domenica per uomini forti s’inventa tiracci da spaccare (quasi) le mani di Agazzi e comunque utili per il tap-in di Cavani; poi torna in difesa, dunque a casa sua, e quando Cabrera sta per chiudere, e in che modo, la giornata, si stende, ci si catapulta addosso e lo contiene: in Napoli 3, Cagliari 2, c’è tanto del capitano, in qualsiasi zona del campo; e però questo è il momento di star lì a regalarsi simpatia da sé, ma di pensare che il secondo posto è a portata di mano: «A me interessa soltanto vincere e sono contento di ciò. Poi non faccio caso se sia stato io o un altro a propiziare la rete del 2-1».
VAI, LORENZO – Il Napoli dei napoletani va da Cannavaro a Lorenzino Insigne, il “cucciolo” che vive praticamente “protetto” dai consigli e dai suggerimenti del proprio capitano, che a fatica conclusa e a soddisfazione raccolta, sa bene cosa dire a quell’amico schizzato dalla panchina con la voglia matta di lasciare il segno: «Ed è stato bravo, perché assumersi una responsabilità del genere, al 94esimo, non è da tutti. Gli ho fatto i complimenti, è stato decisivo, ci ha permesso di vincere una partita contro un’avversaria che ha confermato di essere di assoluto spessore. Noi non abbiamo mai mollato, neanche quando l’arbitro ci aveva annullato l’autogol di Astori. Ma ora pensiamo al Pescara, perché sarà un’altra giornata terribile».
COUNT DOWN – E dunque, dall’Adriatico all’Inter e poi il Bologna, il Siena e la Roma: cinque partite, quindici punti a disposizione e la possibilità di essere padroni del proprio destino: «Vogliamo la Champions e per riuscirci dobbiamo continuare così. Siamo concentratissimo dobbiamo fare un grosso regalo ai tifosi». Paolo il caldo ha già deciso quale.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro