Un’occhiata alle spalle (furtiva) e un’altra invece (maliziosa) lanciata in quell’universo bianco & nero che però tende al tricolore. In sintesi: non finisce qua e in quell’orizzonte che s’estende fino al 19 maggio, c’è un finale (appassionante) ancora tutto da scrivere dal Napoli di Cannavaro. Nove settimane (e mezzo) da brividi veri.
Il Cannavaro-day, quello di Fabio, è previsto per maggio: sarà anche il Paolo-day?
«E’ quello che mi auguro. Spero che in quella circostanza si possa festeggiare pure qualcos’altro di egualmente significativo per la città. Siamo in corsa per vari obiettivi e allora non sveliamo nulla… ».
Sembra molto chiaro: non lottate solo per il secondo posto?
«Fino a quando la matematica non emetterà la sentenza, allora sarà umano e anche doveroso credere nelle possibilità che restano d’agguantare il primo posto. Non sarà semplice, ma non è impossibile: questo dicono i numeri».
Il campo, invece….
«Vero: la Juventus è forte, è tosta, non molla nulla. Si fa in fretta a sospettare che, visti gli impegni in Champions, possano perdere qualcosa: ma se rivedo le due partite con il Chelsea e quello che poi hanno fatto in campionato, allora dico: vabbè. Ma è stimolante tentare una missione impossibile».
La frase è sua:
«sapremo come fermare Cavani, un giorno» .
Saprà, eventualmente, anche come bloccare Mazzarri ?
«Magari ci provo… Chiariamo: ho detto che, nel caso, la società saprebbe come fare. Se ci fossero i margini. Però, visto che me lo chiedete, non posso che ribadire la mia stima per il Mazzarri: io con lui ho sempre giocato ed ho un rapporto speciale. E’ giusto sottolineare che vale quanto sostenuto sino ad oggi: ogni cosa a suo tempo ed a fine stagione saranno il presidente ed il mister a parlarne. Ma a me farebbe piacere che l’anno prossimo, in panchina, ci fosse di nuovo Mazzarri».
Quasi quasi vi siete dimenticati del Milan…
«Assolutamente no: abbiamo attraversato un momento infelice, perché il gioco non era sostenuto dai risultati, e loro ne hanno approfittato. Ci è mancata un pizzico di fortuna, ma abbiamo ancora due punti di vantaggio».
La verità, se possibile: ma al 14 aprile pensate mai?
«Ogni tanto, confesso, mi capita. Ma adesso è giusto concentrarsi sul Torino: perché se stecchiamo, dopo il riposo, ci complichiamo la vita. E non c’è questo nelle nostre intenzioni».
Deve dire qualcosina a Balotelli?
«Assolutamente nulla. E’ normale che lui voglia agganciarci o superarci, ma noi saremo bravi a non farci acchiappare».
Avrà due paroline per Cavani…
«Quando si entra nel privato, è fastidioso. ma lui è un ragazzo eccezionale e contro l’Atalanta ha dimostrato di che pasta è fatta: segnerà ancora».
Cosa vale un secondo posto?
«Sarebbe un nuovo risultato eccezionale. Non vorrei che conquistarlo, per qualcuno, possa rappresentare un flop. Noi ne saremmo felicissimi, perché rappresenterebbe un traguardo di assoluto valore, ci darebbe la possibilità di entrare direttamente nei gironi di Champions, dunque ancora tra le grandi. E per una squadra che appena nel maggio scorso ha riassaporato, vincendo la coppa Italia, il gusto del trionfo, avrebbe un significato straordinario».
E’ una corsa ristretta?
«Non solo Napoli e Milan, per cominciare. Però, ve lo ricordo: fin quando l’aritmetica non ci tiene fuori… ».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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