Ha vinto la scommessa a cui teneva di più: arrivare più in alto possibile con il Napoli nel giro di pochi anni. Ed oggi che la scommessa è stata stravinta, Paolo Cannavaro ama ritornare con la mente a quei giorni di fine maggio 2006 quando Pierpaolo Marino gli presentava De Laurentiis prospettandolo un futuro radioso. «Mi davano tutti del pazzo – rivela il capitano – Ricordo come se fosse ieri. Mi dicevano: davvero vuoi tornare nel Napoli in serie B? Non c’era uno che fosse d’accordo sulla mia scelta. All’epoca mi chiedevano squadre di serie A ma io rimasi colpito dalle parole del presidente che mi parlava in continuazione di un Napoli in Europa. Accettai senza pensarci su due volte. Mi intrigava tornare nel club dove ero cresciuto e mi convinceva il progetto del presidente. Ha avuto ragione lui ed io ho vinto la scommessa con me stesso» . Nel frattempo, Paolo Cannavaro, è diventato anche il capitano del Napoli; ha alzato al cielo il primo trofeo (la Coppa Italia); ha superato ampiamente le duecento presenze in maglia azzurra (233); e nella prossima stagione calcherà di nuovo il palcoscenico della Champions. Sono stati sette anni intensi e belli. Sette campionati in cui ha festeggiato una promozione in A e tante vittorie memorabili. Ed in sette anni è riuscito ad entrare nel cuore di tutti i tifosi, anche di quei pochi che all’inizio si lasciarono andare a qualche disapprovazione di troppo. Oggi Cannavaro è il simbolo di una squadra in piena evoluzione, con lui che rappresenta la napoletanità tanto cara a De Laurentiis. «Per me questi colori fanno parte della mia vita – ama ripetere – Ho cominciato nel settore giovanile, sono stato costretto ad andar via non per mia volontà ma poi sono ritornato per mio espresso desiderio ed oggi sono contento di far parte di una squadra che è diventata forte e rispettata in ambito europeo». Cannavaro si sente parte integrante del progetto. Lo vive con partecipazione e passione. Mai si è lasciato tentare dal voler cambiare aria. Con il Napoli ha rinnovato il contratto fino al 2015 senza alcun tira e molla. Anzi, ha ribadito a più riprese ai suoi procuratori, la «Fedele management» , di non creare tanti problemi perchè il suo desiderio era quello di restare in azzurro.
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