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Paolo Cannavaro: “Il mese di febbraio ci dirà dove possiamo arrivare”

Il capitano azzurro: "A Roma sarà per noi una prova di forza"

La definisce « una prova di forza ». Così Paolo Cannavaro fotografa la sfida con la Lazio: un esame importante, un test significativo, una prestazione che conta in vista della lotta per lo scudetto. Prova di forza, appunto. E lui è pronto a sfoderare i muscoli, a prestare la massima attenzione in fase difensiva e se dovesse capitare, anche spingersi in avanti sulle palle inattive. « Ricordo ancora la rovesciata di Mauri dello scorso campionato, un gran gol – racconta ai microfoni di radio Marte, collegato dal ritiro anticipato di Roma – Proprio per quello dobbiamo stare addosso non solo a Mauri ma anche a Floccari ed a tutti gli altri. E’ vero che alla Lazio manca Klose ma Floccari non sta facendo bene e non è da meno ». Si sente sempre più il leader di questa squadra che lo ha eletto capitano all’unanimità. Domenica scorsa, con il Catania, ha salutato l’aggancio a Maradona nella classifica dei presenti di tutti i tempi: duecentocinquantanove partite tra campionato, competizioni europee, coppa Italia, supercoppa. Una vita in maglia azzurra. Un romanzo che ancora deve arrivare all’ultimo capitolo. Cannavaro, dopo aver cancellato il fratello Fabio dalla memoria dei tifosi napoletani, punta ora a vincere qualcosa che resti nella storia del club. La corsa con la Juve, che dista soltanto tre punti, rischia di diventare un rompicapo. Bianconeri in campo alle 18, il Napoli subito dopo. « Ma noi abbiamo da pensare alla Lazio – continua il capitano – E’ una partita che assorbe già tanto, figuriamoci se possiamo stare a pensare alla Juve. Anzi, ne staremo alla larga e forse non ci diranno neanche il risultato. Noi dobbiamo tenere alta la concentrazione. La Lazio è una squadra bene organizzata, specie nella fase difensiva. Sul proprio campo ha concesso pochissimo. E per la verità anche noi nelle ultime partite siamo stati attenti a non subire gol. Questo è merito di tutta la squadra, gli attaccanti ripiegano, i centrocampisti danno una mano importante. Vorremmo continuare su questa strada. Il mese di febbraio ci dirà dove possiamo arrivare. Ci aspetta anche l’impegno in Europa League. Ma siamo più consapevoli della nostra forza. Il fatto di essere partiti con due giorni di anticipo per Roma è stato importante. Possiamo concentrarci perbene ed evitare ai nazionali di tornare a Napoli ».  Cannavaro si sente rinato dopo l’annullamento della squalifica. Rinato moralmente. E ci tiene a regalare ai propri tifosi, specie ai più giovani, quello che resta un piacevole sogno: « Noi stiamo andando forte e non abbiamo alcunchè da recriminare. Poi c’è sempre qualcuno che va più forte di noi ma la coscienza è più che a posto. Stiamo dando il massimo e così vorremmo fare anche con la Lazio ». 

Sa, ha saputo, che all’Olimpico ci saranno circa diecimila sostenitori partenopei. Con alcuni di questi, Cannavaro ha seguito le partite con la Roma ed il Palermo dalla curva. « E’ bello sapere che ci segue tanta gente. A Parma andammo a ringraziarli. Ci danno sempre uno stimolo in più, speriamo di farli contenti ».
Non si meraviglia delle voci che circolano intorno a Cavani. « E’ normale – dice – quando un attaccante segna più di cento gol in tre anni, è chiaro che sollevi curiosità e voglie in mezza Europa. Ma noi confidiamo che Edi resti con noi il più a lungo possibile. Intanto si trova bene nel Napoli e darà tutto se stesso fino a giugno. Anche lui ci tiene a vincere qualcosa di importante con il Napoli ».
Poi fa un accenno ai nuovi arrivati: « Senza nulla togliere a quelli che sono partiti, i neo acquisti hanno tutti voglia di darci una mano. Si sono presentati molto motivati, ho visto bene Rolando, prima o poi toccherà anche a loro ».
E quando la domanda scivola sulla Nazionale e sul perchè Prandelli non lo convochi, il capitano dribbla così:« Mi dispiace ma non intendo rispondere, tanto servirebbe a poco. Meglio concentrarsi sul Napoli ». Per Cannavaro, la maglia azzurra del Napoli vale più di quella della Nazionale, a questo punto.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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