Cinque partite di campionato senza incassare gol: inviolabilità e imbattibilità lunghe 450 minuti. Un risultato eccezionale. Un elemento decisivo della svolta e una spinta, enorme, nell’entusiasmante rincorsa al terzo posto. «Sì, ma ora non dobbiamo fermarci». E se lo dice Paolo Cannavaro, che del Napoli è il capitano e di questa difesa tornata a essere corazzata il leader, bisogna crederci. E la striscia si allunga: il record
della gestione-Mazzarri, 6 partite e 540 minuti senza incassare gol datato 2009-2010, è a un passo. Il nuovo obiettivo è eguagliarlo. Almeno eguagliarlo.
FEBBRAIO BLINDATO – Dunque, la statistica: il Napoli non incassa una rete in campionato dalla partita di Marassi con il Genoa del 29 gennaio; poi, De Sanctis imbattuto con Cesena, Chievo, Milan e Inter, e Rosati salvo con la Fiorentina. Una collezione cominciata il 1° febbraio al San Paolo con i bianconeri di Romagna e conclusa ieri, ancora a Fuorigrotta, con i nerazzurri: ciao ciao febbraio, il Napoli non ti dimenticherà. Il mese della rinascita va in archivio così, con i complimenti di Cannavaro: «Dopo aver beccato qualche gol di troppo siamo tornati ad avere la solidità difensiva dei tempi migliori: è fondamentale».
QUASI RECORD – Nella storia del Mazzarri azzurro è il secondo miglior risultato difensivo. Il record risale alla stagione 2009-2010, con un ciclo di sei partite inaugurato il 20 dicembre 2009 e concluso il 30 gennaio 2010: porta inviolata con Chievo, Atalanta, Samp, Palermo, Livorno e Genoa. Poi, la caduta a Udine il 7 febbraio (sconfitta per 3-1). «Devo dire che quando giochiamo così è dura per chiunque. Anzi, molto spesso non ce n’è per nessuno. Tra l’altro, la fase difensiva è sempre stata il nostro punto di forza: sembrava che all’improvviso qualcosa non andasse, ed era veramente strano».
IL MECCANISMO – Bentornata normalità, allora. E applausi a De Sanctis, Cannavaro, Grava, Campagnaro, Aronica, e Britos innanzitutto: sono loro i principali interpreti della recita a soggetto difensiva, ma non i soli. È l’intero meccanismo che ha ripreso a funzionare a meraviglia: il lavoro delle punte e dei mediani, e poi quello del pacchetto di marcatori. E tanti auguri anche a super De Sanctis, che ha brindato nel modo migliore alla centesima presenza in campionato con il Napoli.
IL SOGNO – Con una difesa così, anzi con una squadra così, è assolutamente possibile la missione di scalare la classifica fino al terzo posto. E dunque alla Champions: «Non abbiamo mai smesso di pensarci e di crederci, neanche nei momenti più difficili. Certo, sarà dura e dovremo sudare sino alla fine, però non ci tireremo indietro. Non l’abbiamo mai fatto. Certo, sarebbe stato meglio recuperare subito qualche punto alla Lazio e all’Udinese». Che invece hanno vinto.
IL RICORDO – L’importante, comunque, è che il Napoli abbia risposto: «Sì, è stata una vittoria meritata: abbiamo giocato un primo tempo spettacolare, e nella ripresa siamo stati bravi a non concedere spazi e ad aggredire. E poi anche fortunati nell’occasione di Pazzini». Non guasta mai, vero? Con il Chelsea, tra l’altro, proprio Cannavaro era stato vittima di una congiura stellare: «Nel calcio bisogna andare avanti molto velocemente e io l’ho fatto, ma non dimentico quella maledetta zolla. E ripeto: non è stato un errore, ma colpa della sfortuna».
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