Ma con chi prendersela? Gli dei erano distratti, certo, e la fortuna, ch’è cieca, deve aver dato un’occhiata all’Atalanta: poi, il signor Bonaventura, nomen omen, ci ha messo del suo: e a quel punto, inutile star lì a rovinarsi il fegato, a rigirare intorno alla sorte per porle la fatidica domanda: meglio tirarsi su il morale da soli e (ri)provarci ancora, fingendo che la partita stesse (ri)cominciando in quel preciso istante.
Cannavaro, cosa ha pensato?
«Nulla, non ho avuto il tempo. Ho sentito una fitta, perché m’è sembrato che qualcuno ce l’avesse con noi: avevamo segnato subito e creato tantissimo, potevamo chiuderla ma non eravamo riusciti a farcela. E su quel cross».
Da Denis in mezzo: Bonaventura sta per far gol con un tap in comodo-comodo, le annaspava dietro e Maggio un po’ più in là.
«Ho fatto un autogollonzo, non ho avuto modo di accorgermi di niente, ho solo sentito la sfera battermi addosso, forse sul petto, e poi l’ho vista in porta. C’era andata bene, perché l’Atalanta poteva sfruttare meglio quell’occasione; ma poi, quello che ci era stato concesso con benevolenza, c’è stato immediatamente tolto».
Secondo tempo: di nuovo avanti, di nuovo raggiunti.
«Gli episodi, nel corso di una stagione, si alternano: ma pure stavolta non mi sembra che il Napoli abbia ricevuto chissà quale sostegno dalla dea bendata. Come se ci fosse, anzi, accanimento contro di noi. Però abbiamo mostrato di aver carattere, di saper reagire. Noi ci siamo sempre, siamo venuti meno a Verona, contro il Chievo, altrimenti ci sarebbero mancati solo i risultati, mai le prestazioni».
E’ stata una settimana particolare….
«Che l’incontro con De Laurentiis ha provveduto a tranquillizzare e in quella chiacchierata, abbiamo avuto modo per ribadire un concetto-chiave, la nostra filosofia: bisognava lottare sempre. Abbiamo cominciato a considerare le partite come autentiche finali: lo è stata quella di ieri con l’Atalanta, lo saranno le prossime nove».
Il secondo posto è salvo e l’umore va migliorando.
«Un’altra squadra, presa dallo scoramento, magari avrebbe mollato. Noi no: ci siamo scrollati la paura da dentro, ci siamo ribellati al destino, ci siamo presi la vittoria con caparbietà. Lo aveva detto Mazzarri alla vigilia: contano solo i tre punti. Ma il Napoli è andato oltre, anche nella prestazione: siamo stati capaci di battere un avversario durissimo, l’ennesimo che ci ha affrontato con sano agonismo, sapendo che siamo un gruppo forte. Da questo successo, viene fuori la certezza sulle nostre capacità caratteriali: noi sapremo lottare fino alla fine del campionato. Poi si vedrà».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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