E’ il capitano e alla vigilia della trasferta più importante della storia azzurra tocca a lui interpretare le attese e, perché no, anche le preoccupazioni della squadra. Paolo Cannavaro. Basta la parola. Napoletano di Napoli, infatti, sta per tagliare il traguardo delle duecento partite con la maglia azzurra in campionato, privilegio che appartiene solo a una dozzina di grandi calciatori. Grandi calciatori che, però, la soddisfazione di giocarsi la qualificazione ai quarti della Champions – quella che una volta si chiamava coppa dei Campioni – non l’hanno avuta mai. Sorride compiaciuto, Cannavaro.
SI PARTE – Prende tempo, manda giù un respiro lungo, poi va immediatamente al sodo. « La valigia è pronta. A Londra cosa porto? L’orgoglio di giocare in questa squadra che da sempre è la mia squadra, ma anche la consapevolezza che il Napoli questo viaggio se l’è meritato per intero ». Ma sa bene, il capitano azzurro, che domani notte allo Stamford Bridge occorrerà ben altro per andare avanti. « Già. E per questo nella mia valigia, così come in quella degli altri della squadra, c’è già una dose doppia di concentrazione e di aggressività. Doti indispensabili – afferma Cannavaro – per tener testa al Chelsea ». Che come ha fatto l’Arsenal contro il Milan una settimana fa, proverà a partire immediatamente a cento allora. « E quello che ci aspettiamo. Se il Chelsea rispetterà lo standard casalingo delle formazioni inglesi, giocherà proprio così. Ma siamo sereni: sappiamo di aver preparato bene la partita e di essere nelle condizioni giuste per aver fiducia ».
OBIETTIVO – Dove “fiducia” vuol dire passaggio ai quarti di finale, caro capitano? « Of course. Naturalmente. Certo, per ciò che abbiamo fatto sino ad ora potremmo pure dire: comunque vada è stato un successo, ma la cosa non ci piace. Noi vogliamo che il sogno vada avanti. Domani la conquista dei quarti e poi? e poi chissà ». Ecco, questo è lo spirito con il quale il Napoli s’accomoda sul charter in partenza per la storia. « Dimentichiamo il 3 a 1 dell’andata e andiamo a giocarci questa gara. Lo so, loro hanno esperienza, magari vivono questa vigilia nascondendo meglio le emozioni e facendo apparire questo match come un match normale, ma noi a quest’appuntamento ci arriviamo al meglio delle condizione fisica e mentale. Insomma, pur sapendo che ci sarà da soffrire molto e che sarà importante superare indenni il primo tempo, ho grande fiducia », afferma il capitano.
I NUMERI – Fiducia, non v’è dubbio, figlia del grande momento della squadra. Cinque vittorie di fila in campionato, sei se si conta anche l’andata con il Chelsea. Dopo il brutto match di coppa Italia con il Siena il Napoli ha cambiato rotta e passo. Com’è stato? « C’eravamo messi su una brutta strada. Brutta e sbagliata. Nel nostro calcio non c’era più intensità di gioco, di concentrazione, di corsa senza palla. E se il Napoli perde queste caratteristiche è fregato. Bene: abbiamo parlato a lungo nello spogliatoio, abbiamo riconosciuto i nostri errori e siamo ripartiti. Come prima. Anzi, più forti di prima. Ed è questo che oggi ci dà la consapevolezza di poter affrontare a testa alta, senza timidezze, anche formazioni come il Chelsea ».
SENZA COACH – E l’assenza in panchina di Mazzarri? La squadra non è nemmeno un poco preoccupata? Cannavaro la mette sullo scherzo e dice no. «Non ci sarà Mazzarri, ma ci sarà Nicolò Frustalupi. Andate a leggere il suo score: i numeri dicono che statisticamente con lui in panchina le cose vanno addirittura meglio». Ride di gusto, Cannavaro. Ma poi riaccarezza subito Mazzarri. « Scherzi a parte, con Mazzarri la partita l’abbiamo già studiata. Lui non lascia nulla al caso. E’ vero, fisicamente non sarà in panchina, ma sentiremo ugualmente la sua vicinanza ». Come quella dei tifosi. Ai quali va l’appello del capitano azzurro. Deciso ed accorato. « Lo so, il match di Londra sarà solo per pochi fortunati e la cosa mi dispiace, ma ai nostri tifosi una cosa debbo dirla: chi è senza biglietto oppure non ha il biglietto giusto, è meglio che non parta. A Londra, infatti, i controlli saranno rigidi e severi ed è meglio non rischiare ».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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