Paolo Cannavaro, ex difensore del Napoli, ha rilasciato un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ in cui ha parlato dell’attaccante e capitano del Napoli, Lorenzo Insigne: “Credo fosse il 2007, in mezzo alla settimana la prima squadra, appena promossa in A, faceva una partitella contro una delle nostre formazioni giovanili. Arriva uno spiovente altissimo e vedo un ragazzino degli Allievi nazionali che senza problemi, toccando di esterno, mette quella palla a terra e la gioca. Mi giro verso l’allora responsabile delle giovanili Peppe Santoro e gli chiedo: “chi è sto fenomeno?”. Lui con gli occhi che gli brillano risponde: “Lorenzo Insigne, è un nostro gioiellino”. Ecco come ho conosciuto l’attuale capitano del Napoli. Non sapete che orgoglio è. Come ci si senta da napoletani a sollevare un trofeo. Anche a distanza di tanti anni potremo raccontarlo ai nostri figli e nipoti. E a quel punto, nel tempo, ti vengono riconosciuti anche i meriti. Ecco questo mi sento di dire a Lorenzo. Andando in Canada, a giocare un calcio diverso, che gli consentirà di divertirsi di più, a Napoli ci sarà anche chi lo rimpiangerà. E col tempo lui troverà il giusto equilibrio nel rapporto con la città, quell’amore forte che io provo oggi più che mai”.
A lei non è mai capitato, ma Lorenzo per due volte ha sentito il profumo di scudetto.
“E sapendo quanto ci tiene sarà amareggiato soprattutto per questo finale amaro di stagione. Che io non riesco a spiegarmi. La squadra era cresciuta e aveva tutte le qualità per vincerlo, ma è mancata. Ed è evidente che poteva fare qualcosa in più. Per il capitano sarà stato ancora più duro accettare tutto questo”.
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