Il presidente del PAOK Saolinicco in un comunicato fa ammenda dopo la sospensione del campionato in Grecia.
“Sono molto dispiaciuto per quello che è successo, chiaramente non avevo il diritto di entrare in campo in quel modo. Chiaramente non avevo il diritto di andare sul campo, è stata una reazione emotiva. Credetemi, non era mia intenzione interferire con gli arbitri. Io, la mia famiglia e miei colleghi siamo vittime ed ostaggi di un calcio malato. Sto combattendo e continuerò a farlo, nonostante i continui attacchi, per un calcio pulito e leale e per vincere i campionati in campo e non nei tribunali. Ancora una volta mi scuso“.
Savvidis, uomo d’affari greco di origini russe con importanti partecipazioni in Grecia e voci di stretti di legami con il governo del primo ministro Alexis Tsipras, è latitante da quando è stato emesso un mandato di arresto nei suoi confronti. Nel comunicato di martedì, ha negato di aver litigato con l’arbitro e un dirigente dell’AEK di Atene, e ha affermato che la sua incursione in campo era finalizzata a prevenire l’esplosione di azione violente.
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