Tre gol nelle ultime due partite, due al Genoa e uno ieri, tutti arrivati dalla posizione centrale che lui predilige. Attaccante di riferimento o rifinitore dietro il centravanti è il ruolo ideale per Goran Pandev che però non si sbilancia: «Non conta la posizione in campo ma solo vincere». Certo, è ovvio, i tre punti contano soprattutto dopo l’Arsenal, però quando sei utilizzato da esterno nel tridente dei rifinitori dietro Higuain, non garantisci lo stesso contributo di quando vieni posizionato al centro. «Mi sono trovato bene, non posso sostenere il contrario ma giocare in altre posizioni giova comunque al gruppo. E il Napoli è un blocco sano, compatto, che vuole arrivare fino in fondo». Dalle tue parole non traspare alcun senso di rivincita personale eppure le critiche dopo Londra non hanno risparmiato nessuno, nemmeno te che all’Emirates non hai vissuto una delle migliori serate e invece dovevi non far rimpiangere un certo Higuain. «La mia prestazione contro il Livorno non è una risposta ai mugugni, un certo tipo di critica dopo una gara come quella di Londra ci può stare perché sappiamo bene quanto sia stata negativa quella prestazione». Non c’è più Cavani che finalizza più di ogni altro ma tanti attaccanti che trovano la via del gol, proprio come chiede Rafa Benitez. Hamsik 5 reti, Callejon 4, Pandev e Higuain 3: è una macchina da gol questo Napoli? «Partiamo da una considerazione fondamentale anche se vi sembrerò banale: non importa chi segna ma soltanto giocare bene e vincere. Sono contento per il gol, ci mancherebbe, però nella nostra testa avevamo un solo obiettivo: vincere, perché non era facile rialzarsi dopo quello che è accaduto contro l’Arsenal». Ma Pandev schierato al centro è un altro giocatore? «L’allenatore conosce le mie caratteristiche, non è una questione di preferenza di ruolo. Gioco dove vuole Benitez. È un discorso simile a quello del turn-over: abbiamo tante partite davanti a noi e la rotazione diventa quasi inevitabile, credo che finora le scelte siano state abbastanza soddisfacenti vista la classifica». Già, la classifica. Oggi dice che la Roma è prima, con il Napoli che insegue. Alla ripresa del campionato c’è lo scontro diretto all’Olimpico alla faccia di tutti quelli che sostengono non si tratti di una sfida già decisiva. «Non si può parlare di match-scudetto dopo otto giornate però nemmeno possiamo girarci intorno e affermare che si tratti di una partita uguale alle altre per la forza che le due squadre hanno messo in campo in questa fase iniziale del campionato. Bisogna ammettere che la Roma sta andando molto forte e che non sarà facile fermarli». Quindi? «Quindi da parte nostra ci vorrà un’altra grande partita. Abbiamo un vantaggio, quello di avere una settimana di tempo in più per preparare questo grande appuntamento».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
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