DIMARO – Goran Pandev ha voglia di tornare a vincere come nella stagione del triplete all’Inter. Il macedone è convinto che con Benitez in panchina il Napoli possa fare un ulteriore salto di qualità, sia a livello di gioco che di successi. E’ riconoscente a Mazzarri, che lo ha voluto sotto il Vesuvio, ma adesso è pronto a dare il massimo per Don Rafé che lo vede in una posizione, quella di seconda punta alle spalle del centravanti, a lui congeniale.
Pandev, nuova stagione e per lei nuovo ruolo.
«Mi fa piacere giocare dietro la prima punta perché quella è la posizione che più mi si addice. All’Inter ho fatto l’esterno e abbiamo vinto tanto. In carriera ho dimostrato di sapermi adattare a qualsiasi ruolo, ma alle spalle del centravanti sono a mio agio».
Non teme un dualismo con Hamsik?
«Marek è un fuoriclasse, un simbolo della squadra. Abbiamo dimostrato che possiamo giocare insieme e non ci saranno problemi. Quest’anno ci sono tante partite e ci sarà spazio per tutti».
Che Benitez ha ritrovato a Napoli?
«Sereno come quando l’ho conosciuto la prima volta all’Inter. Con lui stiamo provando soluzioni diverse rispetto agli anni di Mazzarri e, siccome Benitez è un vincente, se lo ascolteremo sono convinto che ci aiuterà a vincere».
All’interno dello spogliatoio attendete regali dal mercato?
«Sono stati acquistati elementi di esperienza internazionale che hanno fatto tante presenze in Champions, ma noi speriamo che arrivino altri campioni perché la nostra sarà una stagione lunga e difficile».
A Napoli non c’è più paura a pronunciare la parola scudetto. Giusto così?
«In città ci sono grandi aspettative perché la tifoseria è molto calda e passionale. In questi anni abbiamo vinto poca roba, perché la Coppa Italia del 2012 obiettivamente è poco. Dobbiamo portare qualche trofeo importante a Napoli. La gente e la società lo meritano».
Quali errori non dovrete ripete rispetto allo scorso anno?
«Il nostro è sempre stato un gruppo molto forte, ma adesso abbiamo anche più esperienza e le partite che abbiamo sbagliato in casa contro Bologna e Sampdoria, due gare in cui abbiamo perso lo scudetto, in futuro non le sbaglieremo più. In certi match è importante non perdere perché lo scudetto si conquista non lasciando punti per strada contro le medio-piccole».
La Juve è sempre la squadra da battere?
«Con Tevez e Llorente ha fatto due grandi colpi ed è la squadra favorita, ma il campionato è lungo. Vedremo chi arriverà primo».
In Champions cosa può fare il Napoli?
«Benitez ha vinto questa Coppa e ha disputato anche un’altra finale. Ci trasmetterà esperienza e serenità».
Che Napoli sarà senza Cavani?
«Una squadra in cui tutti noi attaccanti dovremo dare il nostro meglio e segnare molto per non far sentire la sua assenza. Mi dispiace che sia andato via perché avrei voluto vincere con lui, grande attaccante e ragazzo forte. Ha dato tanto a questa maglia e ha fatto tanti gol e lo dobbiamo solo ringraziare».
Perché dopo un buon inizio lo scorso anno lei è calato?
«Nei primi mesi stavo bene fisicamente, poi ho avuto un brutto infortunio a una caviglia e ho giocato anche con le punture di antidolorifico. Sono uno che non si tira mai indietro, ma ho capito che se uno non sta bene fisicamente, non deve giocare. E’ stata un’esperienza importante e ho imparato la lezione».
Come ha vissuto il passaggio da Mazzarri a Benitez?
«Mazzarri lo dovrò ringraziare sempre perché è stato lui a volermi al Napoli. Mi dispiace che sia andato via, ma è arrivato un allenatore vincente che ha cambiato il modo di allenarci e la tattica. Prima puntavamo tanto sul contropiede, ora sulla manovra per mettere in difficoltà le squadre che al San Paolo si chiuderanno. Dobbiamo dare a Benitez il tempo di conoscerci meglio e poi ci toglieremo grandi soddisfazioni».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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