NAPOLI – Buona la prima, anzi buonissima: e in quel San Paolo che ha occhi luccicanti, si staglia (già) all’orizzonte lo striscione tricolore: «Vogliamo fare meglio dell’anno scorso…» . Ci sono segreti inconfessabili, racchiusi nello scrigno di un’ora e mezza da spellarsi le mani: ma mentre intorno è festa autentica, con lo stupore di chi non s’aspettava d’imbattersi in tanto Napoli, la cautela regna sovrana e viene occultata dalla diplomazia: «Scudetto? Vogliamo far meglio dell’anno scorso, ma…» . E’ qui la siesta, tra la rassicurante presenza di Reina e le accelerazioni trascinanti di Callejon, tra la perfidia annunciata di Higuain e la calma piatta sostenuta da Benitez; però è anche qui la festa, in uno stadio che se la gode tutta, persino incurante dei precedenti pericolosi offerti da Pioli e dal Bologna, e ora aggrappata con lo sguardo alla tenera serenità d’un Pandev inedito e però sgragiante nelle movenze, altruista e «tattico» come mai in passato. «Volevamo partire bene e siamo partiti benissimo» .
NUMERO PERFETTO – Si ricomincia da tre, da una goleada sfiorata, da una intraprendenza generale, dal controllo (totale) della situazione: e in quel Napoli che brilla di suo, forse (anzi, sicuramente) agevolato dall’inconsistenza occasionale di un avversario che ha semplicemente sfiorato la partita, c’è la concretezza ma pure il senso estetico del calcio, la difesa a quattro e l’attacco in massa, il rispetto delle distanze e il sacrificio di chi – Pandev – s’è inventato (in alcuni casi) persino una vitaccia da mediano esterno di copertura. «Abbiamo lavorato tanti giorni e stiamo seguendo alla lettera ciò che ci dice Benitez: ci stiamo mettendo grande impegno, com’è giusto che sia, e possiamo ritenerci soddisfatti di questo debutto» .
TUTTI PER UNO – E un Pandev per chiunque: lo scarico per Hamsik nel 3-0, le coperture sugli esterni, la capacità di sdoppiarsi, ora attaccante ed ora centrocampista per rinforzar la linea. «Volevamo regalare subito una soddisfazione ai nostri tifosi: direi che siamo stati bravi, che abbiamo vinto con merito, che siamo stati tenaci nel rispettare le consegne, nell’essere aggressivi in ogni zona del campo e nel procedere con il possesso palla. Però era soltanto la prima giornata e la stagione sarà lunga» .
NON SI DICE – Crederci o non crederci: l’amabile dilemma galleggia nel san Paolo e lì resta, appesa alle deduzioni, alle libere interpretazioni di concetti che sembrano assist lanciati nell’area di rigore. «Il Bologna era la nostra bestia nera, però l’abbiamo battuto giocando bene. Il successo ci premia e ribadisce che questo Napoli potrà fare un grande campionato. Però secondo me è ancora presto per dire dove possiamo arrivare» . Verde, bianco e rosso: all’orizzonte c’è un sogno.
PROSSIMO TABU’ – Il Bologna prima, il Chievo poi: il destino ci ha messo del suo, intrufolandosi nel computer, sistemando in rapidissima successione le «maledizioni» d’un passato che torna subito, già sabato sera, e che il San Paolo ha scacciato via implacabilmente, tre reti e poi di corsa verso Verona, lasciandosi guidare da Pandev: «Perché noi vogliamo fare meglio dell’anno scorso e siamo contentissimo di questo debutto. E’ stata una vittoria indiscutibile, ma siamo ancora all’inizio…» .
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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